Allarme povertà: raccoglie bottiglie di plastica dal cassonetto

Allarme povertà: raccoglie bottiglie di plastica dal cassonetto


FOLLONICA. La foto di copertina non è la prima immagine che ritrae persone in prossimità dei cassonetti che frugano cercando qualcosa tra i rifiuti.

Ma ogni volta la reazione è quella di respingere anche solo l’idea che qualcuno possa trovarsi nella condizione di farlo.

Da una foto quindi lo spunto per andare a capire e conoscere meglio lo stato delle cose, visto che comunque rappresenta un contesto nazionale in profonda crisi socio economica: se da un lato ci consolano sciorinando dati positivi su occupazione e PIL, la realtà di tutti i giorni ci mostra in tutta la sua crudezza le attività commerciali che chiudono, la discesa degli incassi di quelle che resistono, la fatica delle famiglie di arrivare a fine mese, la minor capacità di acquisto di residenti e turisti e via dicendo.

A questo punto non resta che parlare di dati con chi localmente si occupa di coloro che sono in difficoltà, come la Caritas, il coordinamento interparrocchiale delle diocesi di Massa Marittima e Piombino.

 La Caritas è un mondo complesso, fatto di volontari che seguono tanti progetti finalizzati a differenti necessità.

179 famiglie seguite dalla Caritas

La maggior parte dei cittadini associa la Caritas alla mensa, ma c’è ben altro che silenziosamente, giorno dopo giorno, viene costantemente organizzato e gestito.

Uno dei servizi più importanti è il Centro di Ascolto a cui nel 2024 si sono rivolte 179 famiglie; c’è un emporio alimentare, un punto di distribuzione vestiario che si chiama “Abito Solidale” sia per bambini che per adulti. E c’è un accordo di collaborazione con il carcere di Massa Marittima per cui i detenuti, che rispondono a determinati requisiti, possono prestare la loro manodopera nei luoghi di servizio Caritas che più ne hanno necessità.

Allarme povertà: raccoglie bottiglie di plastica dal cassonetto

A tutto questo si aggiunge “Soli-dali a qualsiasi età” l’attività che viene svolta con le scuole del territorio per promuovere la solidarietà come concetto necessario valore umano imprescindibile al mantenimento dei rapporti interpersonali. Il presidente Sergio Pieri ne parla ampiamente nell’intervista che ci ha rilasciato.

Donne italiane con figli le più vulnerabili

Signor Pieri, come vengono gestite le domande di aiuto che ricevete al Punto di Ascolto?

«Attraverso un progetto, anch’esso interparrocchiale, che si chiama “Adotta un bisogno”: le richieste che arrivano dalla diocesi vengono valutate una volta alla settimana durante una riunione di verifica a cui partecipano i referenti dei vari settori. Dalla conclusione finale esce l’elenco delle priorità su cui andiamo ad intervenire

Il primo dato emerso è quello relativo al numero delle famiglie che si sono rivolte al centro di ascolto nel 2024: sono 179. Poche o tante, secondo la sua valutazione?

«Poche non sono anche perché i numeri vanno sempre configurati nella totalità degli abitanti di una zona. Questa di cui ci andiamo ad occupare non è certo un’area intensamente abitata, anzi. Quindi il rapporto tra abitanti e il numero di coloro che si rivolgono a noi è un rapporto che non possiamo sottovalutare».

Di queste 179 famiglie in percentuale quanti sono italiani e quanti sono stranieri?

«La maggior parte sono italiani e di questi per lo più sono madri con figli, quindi o separate o vedove che vivono momenti di difficoltà in seguito proprio all’evento. Gli stranieri invece si presentano quasi sempre come famiglie complete: entrambi hanno in comune la difficoltà di arrivare a fine mese».

Mancanza di lavoro e caro-affitti: così aumenta la povertà

Quali sono principalmente le cause di questa loro difficoltà economica? E su quali voci riuscite ad intervenire?

«Fondamentalmente le cause derivano da due aspetti: la prima è sicuramente la mancanza di un lavoro, la seconda è la casa perché il 99%  è in affitto e i canoni sono alti. Quindi si presentano da noi per aiuti sulle bollette, le rate del condominio, gli affitti, le bombole del gas, medicinali, abbonamenti per i mezzi pubblici per i figli in età scolare, occhiali da vista, visite mediche, queste cose qui. Nell’arco di un anno, come appunto nel 2024, abbiamo impiegato circa 19 mila euro in aiuti di questo tipo».

Al servizio pranzo della mensa quante persone servite al giorno?

«Una media di sessanta persone ogni giorno. Numeri assai stabili oramai da circa due anni, anche se la tendenza della curva, tranne momenti particolari, è purtroppo in costante crescita».

 




  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l’accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l’essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità.
    Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana – #UniciComeLaMaremma



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www.maremmaoggi.net è stato pubblicato il 2025-04-17 07:00:58 da Chiara Pierini


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