Amianto, il killer silenzioso

È una strage silenziosa, anche perché le patologie mortali possono emergere anche decenni dopo l’esposizione e i siti contaminati sono ovunque, in Italia quasi centomila tra case, scuole, ospedali e altri edifici o infrastrutture. Messo al bando più di trent’anni fa, nel novantadue, l’amianto continua a mietere vittime: settemila l’anno scorso in tutto il territorio nazionale. E il primato in termini assoluti è in Lombardia: più di duemila morti nel duemilaventiquattro, soprattutto per mesoteliomi e tumori al polmone, ma anche per malattie cosiddette asbesto correlate. I numeri li fornisce l’osservatorio nazionale amianto per la giornata mondiale dedicata alle vittime del minerale killer. Un caso simbolo, in Lombardia, è quello della Fibronit di Broni, nel Pavese, azienda produttrice di cemento in amianto. Centinaia i lavoratori morti per malattie polmonari. Una lunga vicenda giudiziaria, senza nessun colpevole. Accanto ai tanti casi e al record di decessi, la Lombardia però si segnala come una delle regioni più attive nello smaltimento della fibra cancerogena, con il 33% % del totale nazionale.

Nel servizio di Maurizio Di Lucchio, la voce di Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazione Amianto