Autisti assolti per i biglietti clonati, in due fanno causa a Coner…

ANCONA – L’accusa nei loro confronti era stata grave. Peculato per presunti biglietti dell’autobus stampati due volte e venduti sottobanco intascando soldi ai danni dell’azienda. Tutto falso per sei dipendenti  di Conerobus che a novembre del 2023 avevano chiuso il conto con la giustizia: due che procedevano con l’abbreviato erano stati assolti perché il fatto non sussiste mentre per altri quattro dipendenti dell’azienda era stato deciso il non luogo a procedere. Si era messo così un punto sulla vicenda. A distanza di due anni ora due autisti, uno non lavora più per l’azienda, hanno avanzato una causa al tribunale del Lavoro per le conseguenze di quelle accuse ingiuste che hanno generato stress e cambio di mansioni. A presentare ricorso in tribunale è stata l’avvocato Patrizia Gambini. I suoi assistiti chiedono più di 250mila euro di risarcimento. 

Dopo le indagini per i due dipendenti, addetti alla biglietteria, si era aperto un procedimento disciplinare e c’era stato un trasferimento interno. Cambio di mansione: uno era finito a guidare i bus, l’altro alle pulizie. Una volta assolti hanno chiesto di rientrare alle loro vecchie mansioni ma l’azienda non li aveva accontentati. Così la causa dopo aver tentato un accordo economico con Conerobus che non c’è stato. L’udienza è fissata per il 20 maggio.