SERRA SAN QUIRICO- È stata disposta l’autopsia sulla salma dell’avvocato Libero Campodonico, 78 anni originario di Serra San Quirico, ma residente a Perugia, deceduto nei giorni scorsi in un incidente stradale in Umbria. Il conducente dell’automedica contro il quale si è scontrato, un 23enne di Gualdo Tadino, è stato iscritto nel registro degli indagati per l’ipotesi di reato di omicidio stradale. Lo scorso 7 febbraio il giovane alla guida dell’automedica si è scontrato frontalmente contro la Fiat Panda condotta dall’avvocato lungo la Statale 318 Var, nel tratto tra Valfabbrica e Casacastalda, appena fuori di una galleria. La tragedia ha scosso sia la comunità di Perugia dove lo stimato legale, ora in pensione, risiedeva assieme alla moglie, ma anche quella di Serra San Quirico, dove aveva risieduto a lungo e dove peraltro era diretto quella mattina. Un atto anche dovuto, quello del Pubblico Ministero della Procura di Perugia, dott. Massimo Casucci, per dare modo alla persona sottoposta ad indagine di nominare eventuali consulenti di parte per gli accertamenti non ripetibili disposti dallo Sostituto procuratore, che ha infatti ordinato l’autopsia sulla vittima per accertare le cause del decesso. L’incarico sarà conferito domenica 11 febbraio, alle 9, presso il posto fisso di polizia dell’ospedale di Santa Maria della Misericordia, dove si trova la salma. Lì sarà eseguito l’esame dai due consulenti tecnici d’ufficio incaricati, i dottori Luca Tomassini e Paola Melai della sezione di Medicina Legale dell’Università di Perugia, che poi avranno sessanta giorni per depositare la loro perizia. Alle operazioni peritali parteciperà anche il medico legale dott. Sergio Scalise quale consulente tecnico per la parte offesa messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A. unitamente all’avv. Leonardo Criscuoli del foro di Perugia. Una volta ultimato l’accertamento autoptico, l’autorità giudiziaria darà il nulla osta per la sepoltura e la moglie di Campodonico potrà fissare, per la prossima settimana, la data dei funerali del marito.
«Un sinistro, quello costato la vita al settantottenne, di cui andranno accertate bene tutte le responsabilità perché- afferma lo Studio3A-Valore- è vero che l’auto medica, che procedeva verso Valfabbrica era impegnata per una chiamata in codice rosso, che avrebbe avuto il lampeggiante acceso e che, in caso di emergenza, i conducenti possono derogare alle regole del Codice della Strada, ma è altresì vero che lo scontro frontale con l’utilitaria di Campodonico, che era diretto nel senso opposto, si sarebbe determinato nella sua corsia di pertinenza e poco dopo l’uscita di un tunnel. In ogni caso chi guida mezzi di soccorso deve comunque osservare le regole di prudenza, attenzione e diligenza e non è autorizzato a mettere a rischio l’incolumità di altri utenti della strada, come ha ribadito anche di recente la Cassazione, confermando la condanna penale per il reato di lesioni personali stradali gravissime per l’autista di un’autolettiga che in Sardegna aveva attraversato un incrocio semaforizzato con il rosso travolgendo due ragazzi in scooter che erano passati con il verde».
www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-02-09 17:10:57 da
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