«Barbieri si rivolse alla magistratura senza elementi»


«La Giunta Barbieri nel 2018 si affidò alla magistratura per la compravendita di Borgo Faxhall. Lascia perplessi l’averlo fatto in totale carenza di elementi fondanti, come le indagini hanno confermato dopo le verifiche. C’è stato un pregiudizio politico, questo è l’humus della vicenda». Tiziana Albasi, consigliera comunale del Partito Democratico, ha ricordato in aula l’assoluzione – da parte della Conte dei Conti – di Silvio Bisotti (assessore della Giunta Dosi) e Taziano Giannessi (dirigente del Comune) nella vicenda legata all’atto di compravendita del comparto, del 2016. I due erano già stati prescritti in sede penale, ma intendono fare ricorso per ottenere la piena assoluzione. Albasi, come Bisotti, era assessore in quella Giunta. «Oggi vediamo gli aspetti positivi di quella operazione, inserita in altre partite». Per l’esponente dem comunque la vicenda ha comportato «costi umani ed economici per le indagini». «Non voglio polemizzare – ha aggiunto – ma ricordare come si è giunti a quell’atto, arrivato dopo un lungo e complesso percorso istruttorio. La pratica venne sviscerata in ben cinque sedute di Consiglio comunale nel 2016».

BARBIERI: «UN DIPENDENTE MI DISSE DI ESSERE STATO CONDIZIONATO»

«Le sentenze – ha replicato l’ex sindaco Patrizia Barbieri – non le commento e le rispetto. Infatti non avete sentito nulla nei giorni scorsi da parte mia. Non c’era alcun pregiudizio all’epoca. Il mio esposto non fu l’unico, prima di me ne presentò uno l’allora consigliere dei 5 Stelle Mirta Quagliaroli. Io trasmisi i documenti per opportuna conoscenza dell’interesse pubblico o meno della compravendita».

Barbieri ha ricostruito la vicenda dal suo punto di vista. «Un dipendente (il tecnico Roberto Cabrini, nda) era venuto a dirmi di “essere stato condizionato”. Se non avessi informato la Procura, sarei venuta meno al ruolo di pubblico ufficiale. Mi rimettevo alle opportune valutazioni. Si sono poi mosse due Procure per le indagini. Una delle due, la Corte dei Conti, aveva ipotizzato un danno di tre milioni di euro».

«Dire che c’è stata una strumentalizzazione politica – prosegue Barbieri – quando il Comune neanche si è costituito parte civile… Nessuno ha fatto una guerra politica nei confronti di nessuno.

Auguro ogni bene a chi è stato coinvolto nell’indagine. Si poteva anche rinunciare alla prescrizione prima, ora Bisotti e Giannessi fanno appello, perché è più conveniente, vista la sentenza della Corte dei Conti. Ma la sottoscritta non ha mai strumentalizzato la vicenda, non ne ho mai parlato in nessun intervento, in nessuna intervista».

«Io mi ricordo i commenti dei consiglieri del centrodestra – ha incalzato ancora Albasi (Pd) – dell’epoca in aula. Non mi riferivo all’atteggiamento di Barbieri, ma di quello che disse la sua coalizione».

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www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-10-22 06:00:00 da


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