BRINDISI – Sindacati ancora sulle barricate per alcuni disservizi nella sanità brindisina. La Fp Cgil questa volta mette un faro sulle condizioni del reparto di Chirurgia dell’ospedale Perrino di Brindisi.
«Otto anni dopo i controlli con relative prescrizioni dei Nas, nell’ospedale Perrino si Proseguono a ignorare gli standard minimi di qualità e sicurezza assistenziale. Emblematico – ricostruisce la Fp Cgil – è il fatto che undici pazienti cardiologici in condizioni critiche, a fronte degli otto previsti, vengano affidati a soli due infermieri. È quanto accaduto nell’Unità di Terapia intensiva cardiologica. I fatti risalgono a pochi giorni fa, quando un terzo infermiere in turno è stato distaccato per accompagnare un trasferimento urgente verso l’ospedale Vito Fazzi di Lecce, lasciando i colleghi in una situazione di drammatica emergenza. Non si è trattato di un imprevisto ma dell’ennesima gestione dell’emergenza come prassi quotidiana. Un modello operativo conseguenza di scelte organizzative inadeguate».
«La mancanza di una reperibilità infermieristica, ripetutamente richiesta dal sindacato ma mai istituita dalla direzione sanitaria, fa sì che ogni volta che si verifica un’urgenza fuori programma, sia il reparto a restare scoperto. In qualsiasi altra struttura ospedaliera d’Italia esistono protocolli di emergenza con personale reperibile. Ciò che risulta più allarmante è che la situazione non rappresenta una novità. Nel 2017 i Nas di Taranto aveva effettuato un’ispezione certificando formalmente nel verbale una carenza di personale incompatibile con gli standard minimi previsti dalla normativa vigente.
Il Decreto ministeriale 70/2015 stabilisce infatti che in terapia intensiva debba essere garantito un rapporto di un infermiere ogni due pazienti, uno standard sistematicamente disatteso nel reparto brindisino. Nel verbale ispettivo era chiaramente riportato che l’organico era al di sotto dei livelli assistenziali di sicurezza. Ma a distanza di otto anni, non solo la situazione non è migliorata, ma ha subito un progressivo deterioramento organizzativo. I numeri attuali parlano chiaro: l’Utic dovrebbe ospitare quotidianamente otto pazienti, ma di norma ce ne sono di più, con picchi di 14 pazienti. La dotazione organica conta formalmente 22 infermieri, ma uno è esentato dai turni notturni e un altro è assente da tempo senza che sia mai stato sostituito. E rispetto al personale di supporto, degli otto operatori socio-sanitari previsti, due mancano all’appello da mesi senza che siano mai stati sostituiti, aggravando ulteriormente – conclude la Fp Cgil – il carico di lavoro del personale presente».
Una denuncia alla quale si accoda la Fials, che ha inviato una diffida alla direzione generale dell’Asl di Brindisi e per conoscenza alla Procura della Repubblica, chiedendo interventi urgenti quali «il ripristino immediato dell’organico infermieristico in base agli standard di sicurezza, l’attivazione di un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali sui trasporti secondari, il monitoraggio del Piano delle emergenze, l’avvio delle prestazioni aggiuntive – chiede la Fials – per far fronte alla cronica carenza di personale».
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