“Vincere il campionato di Eccellenza al primo anno da direttore sportivo, ad Albenga dopo 33 anni dall’ultima volta, non è da tutti“. Il ricordo dell’esperienza ingauna è ancora vivo in Francesco Cocito, uno degli ospiti della trasmissione “Extra Time” condotta dal collega Claudio Nucci.
Cocito ha dato le dimissioni dai bianconeri ad inizio anno e si era già espresso con assoluta serenità. “Mi sono dimesso per motivi personali senza nessuna remora – aveva dichiarato a suo tempo -. Nelle ultime settimane non è successo niente e la separazione con Ferrante non ha inciso nella decisione. Abbiamo lavorato insieme ma svolgevamo due ruoli diversi. Così come l’assegnazione di direttore dell’area tecnica a Virdis, con il quale ho un buon rapporto”.
E lo si è intravisto ancora sulle tribune dell’Annibale Riva ad osservare le gare della squadra allenata da Aiello: “L’Albenga sta dimostrando di essere una squadra quadrata. In queste sette partite ha fatto cinque pareggi, una sconfitta e una vittoria. Si difende molto bene. Adesso fa difficoltà ad andare in zona gol con le partenze di Barranco ed Esposito, però ha trovato in Venneri il bomber della squadra, al settimo gol in campionato. Sono nuovamente in zona playoff e ha praticamente messo in ghiaccio la salvezza“. Nel suo punto sul campionato di Serie D, il ds è rimasto particolarmente sorpreso dalla sconfitta del Vado ad Alba: “Non lo avrei mai detto, soprattutto dopo la vittoria contro il Varese. Non riescono ad avere continuità e le assenze stanno pesando, soprattutto quella di Lo Bosco che dà sempre qualcosa in più a livello mentale. Loro devono arrivare minimo in zona playoff ma sono convinto che ci arriveranno“.
“L’Eccellenza è un campionato che stenta a decollare – commenta -. Non c’è l’Albenga dello scorso anno, quindi sono tutte molto vicine. La Cairese, secondo me, può essere la più completa a livello di giocatori ma l’Imperia ha qualcosina in più sia nei giocatori sia nell’allenatore. Domenica giocavano contro il Campomorone di Alessi, che è il mio migliore amico ed è un allenatore che fa giocare un calcio moderno alla squadra. Però l’Imperia ha giocatori esperti, bravi ed Buttu che in una categoria come questa fa veramente la differenza“.
Passando alla Promozione, Cocito si è detto molto dispiaciuto per l’attuale situazione del Finale, in piena crisi di risultati: “Fa male perché è stata la prima tappa del mio rientro a casa dopo aver girato l’Italia da calciatore. Ero lì con mister Buttu ed eravamo primi fino a dicembre e, all’infortunio di Capra, abbiamo concluso il campionato al settimo posto. Mi ricordo comunque che c’era sempre tanta gente a vederci e vederlo terz’ultimo in Promozione fa male. Conosco molto bene mister Biolzi e so che è una persona che ci mette l’anima. La situazione è difficile ed è sempre dura venirne fuori”.
“Un anno e mezzo molto intenso”. Poche parole che racchiudono tanto dell’esperienza di Francesco Cocito all’Albenga, prima con la presidenza di Simone Marinelli e poi con quella di Guido Bottega e Santi Cosenza. I primi mesi della nuova gestione sono stati molto carichi di lavoro: “Ci siamo messi subito sotto con la nuova proprietà e la scelta decisiva è stata quella del mister, ricaduta su Fabio Fossati, per poi passare al mister in seconda Correale ed il professor Costamagna. Fossati lo conoscevo già come persona e ci avevo già giocato contro diverse volte. Ho sempre pensato fosse un allenatore preparato e, dal momento in cui abbiamo lavorato insieme, mi sono reso conto che definirlo solo “preparato” sia dire poco. Poi siamo andati alla ricerca di giocatori giovani. Tra la Serie D e l’Eccellenza c’è una differenza abissale a livello di passo: è una sorta di professionismo, al giorno d’oggi ci vuole tanto ritmo per fare qualcosa di ben fatto. Quindi abbiamo puntato su giocatori che venivano da una annate difficili ma con un passato importante nel settore giovanile”.
“Masetti era retrocesso a Levico ma ha fatto la trafila giovanile tra Parma e Sassuolo, giocando in Serie C – spiega il direttore -. Penso a Facchetti che si è rivelato uno dei 2004 migliori della categoria, che secondo me il prossimo anno farà sicuramente la Serie C. Dietro abbiamo giocato con Mukaj e Boloca, che ora alla Ternana in Serie B. Tesio arrivato dalla Torres dopo due anni senza giocare, Likachiu retrocesso ed ora al Livorno. Poi c’è Berretta, un ragazzo del 2005 che non sbaglia un passaggio e dall’intelligenza calcistica e mentale allucinante. Jebbar arrivava dall’Eccellenza. Nesci portato dal mister e merita la Serie C. Davanti abbiamo rilanciato Esposito, lo scorso anno a secco e quest’anno è andato via con dieci gol. E Bruno Barranco, preso infortunato che è stato scaricato dal Livorno. Ha fatto nuovamente gol con la Folgore Caratese ed è a quota 16. Questa è la creazione di una squadra vincente, che ha come capitano un leader come Venneri“.
Ora Cocito è ai box ma sta continuando a vedere calcio per rientrare in pista: “Il prossimo step è quello di riuscire a fare il corso da direttore sportivo a Coverciano. Il mio patentino arriva fino alla Serie D. Ora vado a vedermi le partite per tenermi aggiornato, continuando a studiare. Poi vedremo cosa mi dirà al futuro, mi dedico alla mia famiglia e mi fa anche piacere. Però andrò sempre in giro a farmi trovare pronto per qualsiasi richiesta, anche fuori regione“.
0 Comments