Cambia il tempo, temperature a picco. Madrigali: «Calo fino 10 gradi»

Cambia il tempo, temperature a picco. Madrigali: «Calo fino 10 gradi»


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GROSSETO. Le meteorologia, si sa, non è una scienza esatta, almeno nel lungo periodo. I modelli matematici, che sono sempre più affinati, non possono fare previsioni sicure al 100% se non molto ravvicinate nel tempo. E, a volte, anche queste rischiano di non essere così precise. Ecco che il quadro disegnato, all’inizio di luglio, con il caldo persistente almeno fino al 20 del mese, viene a mutare con le ultime osservazioni. 

È in arrivo, infatti, un cambiamento repentino del clima, da domenica 7, con apice mercoledì 9. Le temperature caleranno fino a 10 gradi e sono previsti venti intensi, anche di libeccio, con mareggiate. Non sono esclusi, anche se più probabili vicino ai rilievi, quindi in alta Toscana e vicino alle Apuane, fenomeni di precipitazioni temporalesche intense. Da giovedì 10 si tornerà alla normalità estiva e, così pare, con temperature meno estreme.

Ne parliamo con Roberto Madrigali, il meteorologo più conosciuto in Maremma, da quasi 30 anni collaboratore di Tv9 per le previsioni che, fra gli altri, collabora con Alberto Prestininzi, docente di geologia applicata presso alla Sapienza, università di Roma e direttore del Ceri, centro di ricerca su “Prevenzione, previsione e controllo dei rischi geologici” presso lo stesso ateneo.

Madrigali ha le sue idee sul clima, a volte estreme, spesso in contrasto con la narrazione più consolidata e comune, sostiene ad esempio che l’inquinamento abbia poca influenza sui mutamenti climatici, ma da una vita studia la materia, la conosce a fondo e, del resto, solo i nostri pronipoti potranno dire se le sue previsioni sull’evoluzione del clima del pianeta siano giuste o sbagliate.

Lui non ama essere allineato con la maggioranza, anche i suoi abbinamenti di colore fra giacca e cravatta in tv lo dimostrano, ma non è detto che le sue teorie siano sbagliate, anzi.

In fondo i meteorologi a volte sbagliano le previsioni a una settimana, quindi qualche dubbio ci può essere anche su quelle da qui a qualche decina d’anni.  

Con lui parliamo del perché del caldo opprimente delle ultime settimane, di quello che sta per accadere da domenica 7, dell’influenza del mare, ma anche di quello che potrebbe succedere in autunno.

Madrigali, veniamo da settimane di caldo insopportabile.

«Tutto è dipeso dalla corrente a getto. È lei a regolare il clima, a prescindere dall’inquinamento, che con i fenomeni non c’entra niente, pur essendo un problema serio. La corrente a getto è un fluido in quota, fra i 5 e i 12 km, che decide tutto. Il caldo ha avuto origine a fine maggio inizio giugno, per via di un’azione ciclonica a ovest dell’area iberica. La corrente a getto quando si pone in quella zona richiama l’alta pressione continentale, un’alta pressione proveniente dal nord Africa, quindi con il cuore caldo, alzando le temperature. Quando l’alta pressione parte dalle Azzorre fa meno caldo».

«Nel corso di giugno l’alta pressione è rimasta nella stessa zona. E le temperature sono continuate a crescere per via dello schiacciamento dell’aria dall’alto verso il basso. Il contrario di quello che avviene con le basse pressioni, che portano tempo brutto, e hanno il fenomeno inverso, con l’aria che sale dal basso verso l’alto, generando le nuvole. Lo schiacciamento dell’aria, proprio per la compressione, fa scaldare ulteriormente l’aria. Infine, con i giorni, si è creato un ristagno di umidità negli strati più bassi, alzando anche la temperatura percepita».

Ora cambia il quadro, da domenica sera

E adesso cosa sta succedendo?

«La corrente a getto sta cambiando e, di conseguenza, l’alta pressione con il cuore caldo posizionata sul nord Africa risale verso le Azzorre e, addirittura, va verso la Groenlandia. Per questo è in arrivo una colonna d’aria, in discesa da Groenlandia e Scandinavia che, secondo i nostri modelli, dovrebbe essere sull’Italia fra domenica notte e l’inizio della prossima settimana che porterà un abbassamento forte delle temperature, fino a 10 gradi in meno di adesso, anche -15 sui rilievi più alti. Il calo importante è previsto fra lunedì e martedì, l’apice mercoledì».

Si prevede solo calo delle temperature?

«Non solo. Ci sarà un forte contrasto termico, fra la massa d’aria caldo umida esistente e quella fresca in arrivo dal nord. Per semplicità, litigano fra loro. Quindi possiamo attenderci eventi anche di una certa rilevanza. Una cosa è quando l’aria fresca arriva e l’alta è sulle Azzorre, un’altra è quando lo scontro avviene con l’aria di un’alta pressione più calda e umida. Quindi aspettiamoci già da domenica sera venti forti da sud. Lunedì e martedì sarà forte il libeccio (vento da sud-ovest, ndr), con mari agitati. In particolare il mare di Corsica, l’alto Tirreno e a sud dell’Argentario. Prevedo onda lunga e mareggiate, oltre ad eventi temporaleschi».

Si sa più o meno in quali zone?

«Anche in Maremma, però al momento li vedo più probabili, come spesso avviene, nell’alta Toscana e nella zona delle Apuane, dove i rilievi fanno la differenza. Purtroppo stabilire le zone esatte è impossibile. I fenomeni andranno avanti fino a mercoledì 9, poi è atteso un miglioramento con risalita delle temperature, ma non al livello di fine giugno. Possibile, da domenica 13, un nuovo peggioramento, ma è presto per dirlo con certezza».

Il quadro per il prossimo autunno

Si ipotizza un autunno con fenomeni intensi?

«Difficile dirlo con certezza adesso. Ma la corrente a getto ha comunque una sua periodicità, che si calcola intorno ai 35 anni. Le ricerche dimostrano che è così da sempre, almeno da quando ci sono osservazioni meteorologiche. Il periodo di 35 anni è iniziato negli anni ’90 ed è terminato l’anno scorso. Il periodo precedente era iniziato negli anni ’60. Si sente dire spesso dagli anziani che in quel periodo era più freddo, pioveva e nevicava di più. È tutto vero. Dagli anni ’50-’60 alla fine degli anni ’80 c’è stato un altro ciclo di 35 anni, più degenerativo, lo dimostrano anche le grandi alluvioni del periodo. Ora siamo all’inizio di un nuovo ciclo che pare avere nuovamente contrasti acuti, questo fa pensare che l’autunno possa avere eventi di una certa rilevanza».

Quanto influisce il riscaldamento del mare?

«Il mare è una fonte di umidità che dà energia. E a fine estate il mare è molto più caldo. Se entrano azioni cicloniche, il mare contribuisce ad alimentare i fenomeni. Già adesso le temperature superficiali sono alte, potrebbero già influire sugli eventi in arrivo da domenica. Ma, sia chiaro, il clima lo regola l’aria in quota, la corrente a getto».

Quali altri fenomeni sono ipotizzabili?

«Potrebbero esserci anche dei downburst. Si tratta di temporali molto più vistosi, con cumulati superiori ai 50-60 mm e venti impetuosi. Già la colonna discendente di un temporale può portare venti fino a 90-100 kmh, il downburst può portarli fino a 120-130 kmh. Questo perché l’aria fredda discende molto velocemente e crea un effetto esplosione. Ma attenzione, non è una tromba d’aria, che fa danni solo dove passa. Il downburst può portare venti fortissimi anche su un’area di 30 kmq».

Cambia il tempo, temperature a picco. Madrigali: «Calo fino 10 gradi»
Il fenomeno del downburst

 

 




  • Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità.
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www.maremmaoggi.net è stato pubblicato il 2025-07-05 10:19:25 da Guido Fiorini


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