ANCONA – La questione della crisi del commercio nel Centro storico è giunta oggi in Consiglio comunale. Tra l’opposizione che accusa la Giunta di fare solo chiacchiere da bar e di non avere la visione per risolvere i problemi e quest’ultima che rinfaccia a chi li ha preceduti di non aver risolto un problema che sia uno in 30 anni, tanto da lasciargli «un’eredità pesante». Ad ogni modo nel mezzo della discussione politica è giunta la notizia che il Comune sta anche cercando di stringere accordi per permettere ai commercianti un accesso al credito facilitato e che vada a premiare «sia chi investe che chi utilizza il capitale circolare». Ricordiamo che l’annoso problema è tornato fortemente alla ribalta la scorsa settimana quando si sono diffuse in rapida successione le notizie riguardanti la chiusura certa della Champions, quella possibilissima per fine anno di Bontà delle Marche e quella paventata da Zara che sonda altre opportunità.
A portare il problema in Aula è stato il consigliere del Partito Democratico Giacomo Petrelli: «La zona del Centro storico – ha iniziato così il suo intervento il Dem – sta attraversando un periodo non proprio florido dal punto di vista del commercio. Sempre più attività stanno chiudendo i battenti con le vetrine che sono sempre più vuote. Qual è la visione di questa Giunta per migliorare l’offerta commerciale nelle zone centrali e cosa si sta facendo, concretamente, per affrontare questa situazione di crisi?».
L’assessore al Commercio Angelo Eliantonio ha iniziato a rispondere ripetendo, in piena coerenza, quanto detto a noi di Ancona Today l’altro ieri: «Posso immaginare che l’interrogazione sia figlia delle chiusure, o presunte tali, lungo corso Mazzini. Per quanto ne sappiamo noi il primo caso (Zara, ndr) non riguarda questioni di natura prettamente commerciale, ma c’è un mancato accordo tra la multinazionale e proprietario dell’immobile. Nel secondo caso invece c’è la chiusura di un noto marchio di abbigliamento sportivo (la Champion, ndr) a seguito di un affitto di 8mila euro al mese giudicato troppo alto. Poi ce ne è un’altra che opera nel settore enogastronomico (Bontà delle Marche, ndr) che invece è una cessione di attività». Fatta la premessa l’assessore prosegue: «Mi verrebbe da dire che c’è un turnover più o meno normale, non fosse che alcune chiusure, o presunte tali, fanno più rumore di altre». Eliantonio inizia ora con l’analisi e le possibili soluzioni al problema «Quando ci siamo insediati ci erano stati forniti alcuni dati dal Cna, quindi non da un’associazione filogovernativa, che ci forniva dati emblematici partiti dal 2014 e arrivati al 2024. Ebbene la città di Ancona ha perso, in questi 10 anni, 1.139 imprese. Occorre essere onesti – è sempre l’assessore che va avanti a spiegare -, la crisi del commercio è generale e sono cambiati usi e consumi. Poi però vi sono problemi atavici che riguardano questa città. Provo a raccontarli, parafrasando alcuni concetti espressi dai commercianti stessi raccolti in questi mesi: la sosta, l’accessibilità al centro, la capacità del centro di essere accogliente, le iniziative, gli eventi. Tutte questioni che ben conoscete e che stiamo provando ad affrontare».
Come? Ecco me come: «Sul piano dell’accessibilità e della sosta il sindaco sta continuando ad avere interlocuzioni con l’Autorità portuale per avere uno ‘sfogo’ lì. Sempre il sindaco, assieme ad altri colleghi, sta provando a interloquire anche con Parcheggio Italia, gestori del Maxiparcheggio Stamira. Voi saprete – spiega – di quella condizione capestro che consente al gestore di poter applicare tariffe da capogiro». Ecco, a tal proposito «l’interlocuzione non è affatto facile e l’ultima riunione ha visto anche dei toni estremamente accesi. E quindi si sta provando a risolvere una questione atavica estremamente complessa». Tuttavia «amplieremo comunque le zone di sosta produttiva con una terza delibera sulle zone blu. Stiamo provando poi a mettere mano agli arredi di corso Garibaldi e di riqualificare piazza della Repubblica. Perché l’ospitalità del centro è uno dei temi più sensibili e importanti». Eliantonio apre ora una parentesi: «È stato davvero grottesco ieri quando un ex sindaco (Fabio Sturani, ndr), tra l’altro seduto proprio al suo posto, ci rimproverava di non avere una visione quando questi temi sono irrisolti da oltre 30 anni. Poi Tombolini gli ha ben spiegato che la visione c’è ed è anche scritta. Al che l’ex sindaco ha detto “lo so non è colpa vostra». Ecco è stato stucchevole anche questo”. Detto questo «che cosa stiamo studiando? Sul caro affitti è difficile per ogni Amministrazione comunale avere un impatto concreto. La leva dell’Imu non può essere usata essendo già ai massimi. Studiamo invece misure che vadano a premiare l’imprenditorialità». Infatti «stiamo studiando con il Confidi Unico uno strumento finanziario che possa essere utile a sostenere capitale circolare o l’investimento di beni materiali o immateriali e che vada a intervenire sul tasso di interesse nel caso di accesso al credito. In conclusione «consigliere le dico francamente che molte delle questioni le abbiamo ereditate e sono un’eredità pesante».
Ovviamente non soddisfatto della risposta Giacomo Petrelli: «Non condivido le cose che mi sono state dette. Penso che l’assessore abbia la tendenza, a volte, a distogliere l’attenzione sul punto per cercare di riversarla sul passato. Io appartengo a un nuovo corso, ma in parte anche lei visto che è la prima volta che fa l’assessore. E penso che scaricare continuamente le responsabilità sull’eredità pesante sia falso» dato che «questa eredità non si trova e lei stesso si è anche contraddetto». E poi «sul piano della credibilità: avete fatto molte promesse sulla Grande Ancona e il rilancio della attività commerciali. Tutte cose che non si ritrovano. Sono convinto che tutte queste chiusure, questo decadimento, è anche frutto delle vostre azioni o non azioni. Vedo troppo spesso discorsi da bar non strategie e mi dispiace. Manca la visione anche sulle politiche sulla sosta. Mi rendo però disponibile – conclude Petrelli – per confrontarci su questi temi».
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