Cattivi odori in città, sequestrato impianto a biogas

Cattivi odori in città, sequestrato impianto a biogas


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GROSSETO. Decine di esposti, presentati nel corso degli anni, da cittadini esasperati per i cattivi odori che spesso hanno reso irrespirabile l’aria a Grosseto. Una multinazionale, che soltanto pochi mesi fa ha annunciato l’acquisizione di quattro impianti a biogas. E oggi, due avvisi di garanzia emessi dalla Procura che ha disposto il sequestro preventivo dell’impianto a biogas di San Martino.

Avvisi di garanzia che sarebbero stati notificati al presidente del consiglio di amministrazione delle due società e al responsabile operativo dell’impianto. 

Il cartello del sequestro preventivo dei carabinieri forestali, che martedì 27 maggio si sono presentati all’impianto a biogas alle porte della città, è appeso davanti a un cancello secondario. E la produzione, almeno per la giornata di martedì, è proseguita nonostante la presenza dei carabinieri forestali. 

A San Martino le perquisizioni della sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri forestali insieme ai militari del nucleo sono andate avanti per tutta la giornata

Sequestri che sono stati disposti dalla Procura proprio per verificare le condizioni dell’impianto, che la multinazionale portoghese ha acquisito insieme ad altri tre, ha deciso di trasformare in centrali a biometano. Eliminando così le maleodoranze che da anni vengono denunciate dai cittadini e dal Comitato aria pulita. La Procura. 

I reati contestati

Scarico di acque reflue, maleodoranze e spandimento del digestato: sono questi i reati che la Procura avrebbe contestato ai gestori dell’impianto che si trova alle porte della città, per i quali la giudice per le indagini preliminari Cecilia Balsamo ha disposto un decreto di sequestro preventivo. 

Cattivi odori in città, sequestrato impianto a biogas

L’impianto sotto sequestro

Autorizzazione, il cui rilascio non prevedeva un livello di maleodoranza limite oltre il quale non si può andare. È questo, da sempre, uno dei fronti sul quale gli ambientalisti si sono sconfitti. 

Autorizzazioni alle quali avevano fatto seguito anche alcune prescrizioni che non sono sempre state rispettate dai gestori degli impianti. Tanto che, proprio nel dicembre dell’anno scorso, la polizia municipale elevò un paio di verbali a un impianto perché erano state riscontrate violazioni alle prescrizioni. 

Ora, le maleodoranze che per ore e ore hanno ammorbato l’aria in città, rendendola irrespirabile e spingendo decine di persone a presentare esposti alla Procura, sono finite in tribunale, dove la giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta di sequestro preventivo firmata dal pm. 

 


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    Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l’ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi
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www.maremmaoggi.net è stato pubblicato il 2025-05-27 19:51:33 da Francesca Gori


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