Il primo sgombero risale a lunedì mattina ma gli occupanti del Social Lab di via Mamiani agli Archi sono tornati durante il pomeriggio, con i materassi e le coperte, per passare la notte al riparo dalle intemperie nell’androne dell’edificio che affaccia sul cortile esterno. E così di nuovo martedì e mercoledì con altri sgomberi da parte della Polizia e di squadre anti degrado, coadiuvate dal personale di Anconambiente per la sanificazione dell’area, dopo che sono stati trovati diversi rifiuti e perfino due siringhe all’interno del cantiere della palestra incompiuta. Ma gli occupanti sono puntualmente ricomparsi, anche dopo essere stati identificati.
“Sono state denunciate due persone, una aveva anche un coltello – spiega il vicesindaco e assessore alla Polizia Giovanni Zinni- stiamo valutando la chiusura dell’androne perchè altrimenti il rischio è che queste persone continuino a ripresentarsi”. I soggetti identificati sono tutti extracomunitari, di nazionalità somala e già noti in Questura. “L’amministrazione comunale ha investito sulla Polizia locale e la squadra antidegrado in borghese per avere un servizio efficiente che controlli anche situazioni di questo tipo – prosegue Zinni- I risultati sono incoraggianti e in questo caso c’è stato anche il coinvolgimento di Erap. Ora la soluzione resta quella di chiudere l’androne almeno fino alla ripresa dei lavori”. Infatti, accanto al Social Lab, inaugurato lo scorso dicembre, costato 3 milioni ma ancora deserto, è presente il cantiere della palestra, al momento fermo (i lavori sarebbero dovuti terminare nel 2022).
Gli occupanti sono probabilmente gli stessi che in passato sono stati trovati accampati in altre aree della città, come all’ex stazione marittima, in via Montebello, al Passetto, al Molo Clementino.
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