Crisi giunta Trentino, strappo fra Claudio Cia e Fratelli d’Italia

A pochi giorni dalla nuova, difficile, seduta del consiglio provinciale, con lo stallo in giunta che continua a prolungarsi, si apre anche un caso Claudio Cia dentro a Fratelli d’Italia.

Il consigliere, capogruppo della lista con cui il partito si è presentato alle urne lo scorso 22 ottobre e nominato dal presidente Fugatti come assessore a politiche per la casa, disabilità, mobilità e trasporti, si è infatti recato in assessorato per iniziare il suo lavoro: “Dopo 40 giorni dal voto – scrive sui social -, oggi sono venuto in assessorato per rispondere alle richieste dei tantissimi cittadini che, da tempo, mi stanno cercando perché vivono bisogni urgenti che non possono attendere. Le persone con disabilità non possono tergiversare perché già la vita, che per noi è quotidiana, per loro rappresenta una sfida giornaliera. Per questo motivo sono qui e da qui inizia il mio lavorare”. Un gesto in aperto contrasto con le direttive provenienti dai vertici del partito, che hanno chiesto ai due assessori eletti (Cia e Francesca Gerosa) di disertare le sedute della giunta in segno di protesta contro Fugatti e le sue nomine, bloccando di fatto sia l’attività dell’esecutivo che quella del consiglio provinciale, ancora privo di un presidente proposto dalla maggioranza. 

Perchè la nuova giunta rischia già di saltare 

Il malcontento di Cia per la scelta di FdI era già filtrato durante la prima seduta del nuovo consiglio regionale, quando insieme agli altri candidati eletti Daldoss, Biada e Girardi, aveva votato il leghista Roberto Paccher per la presidenza dell’emiciclo. Inoltre, dopo la nomina ricevuta da Fugatti, lo stesso Cia non aveva comunque nascosto la sua soddisfazione per l’assessorato ricevuto, nonostante il partito avesse manifestato grande disappunto per le responsabilità affidate. Un vero e proprio “strappo”, quindi, quello del neo-assessore, che potrebbe complicare ulteriormente uno scenario ancora incerto e che non sembra destinato a sbloccarsi nemmeno a breve.