Da capitano di yacht a cercatore di persone scomparse


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PORTO SANTO STEFANO. C’è un prima e un dopo, nella vita di Marc Di Maggio. Il prima, quando poteva continuare a perdersi nel sorriso di sua mamma Anna. Il dopo, quando il compagno della donna lo ha spento per sempre, uccidendola con il cavo della stampante. 

Un prima, dove Marc era diventato capitano di yacht a Miami e un dopo, che lo vede abilitato ipnoterapista professionale in Florida e presidente, negli Stati Uniti, dell’associazione Nostos, che si occupa della ricerca delle persone scomparse. Un prima nel quale la sua vita scorreva tra un viaggio al comando di yacht da sogno e la famiglia, a Miami, e un dopo dove la spiritualità ha preso il sopravvento. «Mi sono anche trasferito da Miami a Naples – racconta – in una casa con il giardino, lontano dal caos». 

Anna Costanzo, la mamma di Marc, è stata uccisa dal suo compagno il 15 febbraio 2017. «Da allora sono cambiate tante cose – dice Di Maggio – Il Marc di prima ora non c’è più. Mamma me la sento accanto, la percepisco, l’ho sentita tante volte spronarmi a fare le cose, dopo che se n’era andata, perché, mi dice, “Tu puoi”». 

La trasformazione di Marc è stata radicale ma non improvvisa. Ci sono stati gli anni della consapevolezza, del dolore cieco che non passa mai. Quelli della mancanza di qualcosa ancora da definire, quelli della ricerca di una spiritualità più profonda. «Con mia moglie partecipiamo ai ritiri spirituali – dice – ai bagni sonori, alle sessioni di meditazione profonda. Sono diventato ipnoterapista professionale e ora mi dedico ai miei pazienti, dopo aver creato vari tipi di ipnosi». 

Percezioni della realtà differenti. Ma non solo. «Per questo ho deciso di mettermi al servizio degli altri – spiega – perché attraverso alcune percezioni che sono riuscito a sviluppare, riesco a ritrovare le persone che sono scomparse». 

È durante questo percorso che Marc Di Maggio ha incontrato Roberta Carassai, oggi presidente dell’associazione Nostos, della quale l’ipnoterapista è presidente negli Stati Uniti e vice presidente in Italia. 

Una nuova organizzazione di volontariato dedicata alla ricerca di persone scomparse. Roberta Carassai è la mamma di Alessandro Venturelli, scomparso da Sassuolo nel 2020. Con loro, a guidare l’associazione c’è anche l’avvocato Claudio Falleti, anche lui vice presidente e come consulenti il generale Luciano Garofalo, ex comandante dei Ris di Parma e Carmen Pugliese, magistrato oggi a riposo che si è sempre occupata di temi molto sensibili. E Giò Barbera, giornalista, attuale direttore di Radiocom.tv, il webradiogiornale con sede a Bruxelles per gli italiani nel mondo.

Una rete di volontari per riportare a casa le persone scomparse

“Nostos”, che in greco antico significa “ritorno a casa”, si propone di affiancare le famiglie in questo doloroso percorso, attraverso l’attivazione di volontari specializzati in collaborazione con le istituzioni nazionali ed internazionali.
La missione di “Nostos” è ambiziosa. «Vogliamo creare una rete capillare di volontari, formati da professionisti del settore legale, psicologico e scientifico, per supportare le ricerche sul territorio – spiega Marc – L’obiettivo è affiancare le forze dell’ordine e superare i limiti operativi tradizionali, lavorando in stretta sinergia con le istituzioni ma soprattutto coinvolgendo attivamente la cittadinanza. Tutto questo ricordando che la solidarietà è  il faro che guida verso casa».

La presentazione dell'associazione Nostos a Storie italiane
La presentazione di Nostos a Storie italiane (da sinistra Claudio Falleti, Roberta Carassai, Eleonora Daniele e Marc Di Maggio)

Riportarle a casa, sì. Ma anche fornire un supporto psicologico alle famiglie prima e agli scomparsi poi.

 «La scomparsa di una persona non lascia solo un vuoto fisico, ma un trauma psicologico devastante. Con Nostos, vogliamo non solo riportare a casa le persone scomparse, ma anche fornire un sostegno emotivo e psicologico alle famiglie e alle persone che rientrano dopo un lungo periodo – dice –  Nostos non solo mobilita risorse volontarie, ma offre anche assistenza gratuita a livello legale, psicologico e scientifico, diventando un punto di riferimento per le famiglie che vivono il dramma di una scomparsa».

Un centro di recupero per le persone scomparse

Marc Di Maggio si è già messo al lavoro. Anche perché, in alcuni casi, la legge mette dei paletti alla ricerca delle persone scomparse. «Un ragazzo di 24 anni che si allontana da casa volontariamente – dice – è maggiorenne e non viene cercato. Spesso però si tratta di persone in stato confusionale, che devono essere aiutate, anche se non è stata loro diagnosticata alcuna malattia. Persone che poi si abbandonano alla tossicodipendenza, che vivono per strada. Oltre a ritrovarli per riportarli a casa, è necessario anche offrire loro supporto psicologico». 

Marc intanto sta girando l’Europa per riportare a casa il 24enne. E nel prossimo futuro, vorrebbe creare un centro dove fornire supporto psicologico alle persone scomparse e poi ritrovate. 

Ma non solo. Tra qualche settimana, uscirà anche il suo quarto libro, che esce a poco più di tre anni da quello dedicato a sua madre. 


  • Francesca Gori



    Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l’ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi
    Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana – #UniciComeLaMaremma



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www.maremmaoggi.net è stato pubblicato il 2024-10-06 08:30:17 da Francesca Gori


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