MODENA – Pensare di rivivere una notte come quella del 1 luglio del 2017, che fece battere a mille il cuore di 250 mila persone con l’indimenticabile Modena Park, il live con cui Vasco celebrò a abitazione sua i 40 anni di musica, è impossibile. E si sa. Ma senza bisogno di ambire a tanto, a qualcosa di così irripetibile, c’è stato chi tra i modenesi si è chiesto se nelle estati modenesi, da allora, non stiano mancando i grandi nomi. I fasti nella vicina Reggio Emilia dell’Rcf Arena tra Zucchero, Harry Styles ed il concerto Italia Loves Romagna, i grandi nomi di Bologna e i la decina di concerti al Parco Ducale di Parma con nomi importanti (in ottobre arriverà anche Patty Smith), hanno spinto molti a riflettere sul perché a Modena sia così difficile avere grandi live. Le Notti Ducali di Venditti e De Gregori, a seguire Dardust e i comici Cevoli, Giacobazzi e Pizzocchi hanno riempito Piazza Roma, l’estate modenese ai Giardini Ducali prosegue ma la riflessione va fatta. Intanto da questi giorni è consultabile on line sul sito di Modena futura creativa e del comune la mappa legata al progetto di Modena città creativa Unesco per le Media arts, ora tutte mappate.
Un’estate senza i grandi concerti, Modena sceglie una formula diversa. L’assessore alla cultura Andrea Bortolamasi spiega la scelta del cartellone: “Niente star internazionali, ma appuntamenti ogni sera”