Nuova aggressione nel carcere di Trapani. Nove agenti della polizia penitenziaria sono rimasti feriti. La denuncia è di Gioacchino Veneziano segretario della Uilpa Sicilia. “lo avevamo detto che l’escalation di violenza al carcere di Trapani stava superando il livello di guardia, – dichiara Veneziano – ma nessuno ascolta le nostre denunce e non vogliamo immaginare che la politica e il Dap aspettano che accada qualcosa di irreparabile.
Oggi è accaduto che un detenuto di origini ghanesi, già noto per fatti analoghi, dopo aver aggredito e ferito un poliziotto, nel momento in cui doveva essere trasferito in una cella singola, si è scagliato con violenza ferendone altri sei poliziotti, costretti a recarsi al pronto soccorso per le cure del caso, e altri 3 sono stati refertati nell’infermeria del carcere”.
“Dopo che il carcere di Trapani è stato accusato di essere un posto di torturatori, – aggiunge Veneziano – scopriamo che giornalmente i torturati sono i poliziotti penitenziari, feriti, oltraggiati e umiliati da aggressioni che non possono fronteggiare perché privati di qualsiasi strumento legislativo che eviti loro il rischio penale, ovvero per arginarle basterebbe avere il taser in dotazione come tutte le altre forze di Polizia”.
Nel penitenziario trapanese come negli altri istituti siciliani “resta l’allarme per la carenza di personale che rende più vulnerabile la sicurezza del personale, visto gli oltre 570 detenuti sono controllati nell’arco delle 24 ore al massimo da 90 agenti divisi nei tre turni, quando il capo del personale aveva promesso integrazione di personale all’uscita del 184° corso agenti e del IX corso per ispettori promessa non rispettata”.
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