Difficoltà di scegliere: da cosa dipende e come affrontarla

Difficoltà di scegliere: da cosa dipende e come affrontarla


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Scegliere è un gesto inevitabile della vita quotidiana, un atto continuo che ci accompagna in ogni momento.

Ogni giorno, spesso senza rendercene conto, siamo chiamati a prendere decisioni: alcune piú semplici ed automatiche, altre più complesse e cariche di significato.

Ma se scegliere è così naturale, perché spesso costa tanta fatica?

Perché non si tratta solo di un atto pratico, ma di un’espressione profonda della propria identità:

ogni decisione, anche la più semplice, riflette chi siamo, cosa desideriamo, di cosa abbiamo paura, a cosa siamo disposti a rinunciare.

E proprio in virtù di ció, per il fatto che le scelte parlano di noi, spesso ci bloccano

Alcune volte per giorni, altre per mesi o anche per dei lassi di tempo molto lunghi, con la motivazione -in realtà solo apparente- che è necessario analizzare le varie opzioni con maggior lucidità, per evitare decisioni affrettate di cui doversi pentire.. in attesa di una certezza che non arriverà mai.

Ci sono momenti della vita, dunque, in cui il peso della scelta diventa così ingombrante da far preferire l’attesa, la procrastinazione, o la delega ad altri. 

Tutto ciò, tra l’altro, in forte antitesi con le logiche della società moderna che richiedono un’“immediata risposta” a mille sollecitazioni, e sottopongono ad una continua “domanda di prontezza”, a cui non sempre però si è in grado di rispondere.

..Oltre all’“infinitá delle possibilità di scelta” che l’epoca in cui viviamo ci offre, in quanto alla dimensione dell’offline si aggiunge quella dell’“online”, che non conosce limiti e confini.

Ma più opzioni si hanno a disposizione, piú faticoso ancora diventa decidere: è questo il cosiddetto “paradosso della scelta”.

Le radici psicologiche della difficoltà di scegliere

Tra le cause principali di questo temporeggiare, che può sfociare in veri e propri blocchi, vi è proprio la “paura di sbagliare”: molte persone vivono la scelta come un campo minato e temono che ogni opzione possa potenzialmente essere quella “sbagliata”.

Questo genera inevitabilmente ansia anticipatoria e non fa vivere serenamente la presa di decisione.

In effetti, solo in apparenza scegliere significa confrontarsi con due alternative, due possibilità, due esiti. Ad un livello più profondo, scegliere è un atto che richiede “responsabilità” ed espone inevitabilmente a dei “rischi”, obbligando a dichiarare una direzione e prendere, di conseguenza, una posizione.

Dietro ogni decisione si attivano cosí delle dinamiche psicologiche complesse che coinvolgono identità, desideri, timori e vissuti relazionali.

E sebbene decidere sembri un processo razionale (valutare le opzioni, prevedere le conseguenze, agire), in realtà è un atto fortemente influenzato dal proprio “mondo interno”: dalle emozioni, dalla storia personale, dai modelli familiari e culturali interiorizzati.

L’impronta della storia familiare sulle scelte

Le difficoltà nel prendere decisioni spesso affondano le radici nelle dinamiche familiari e nelle esperienze vissute durante l’infanzia.

Ogni famiglia trasmette delle visioni del mondo, degli schemi e dei modelli educativi e comunicativi specifici che plasmano il comportamento dei propri membri, influenzando profondamente le loro decisioni, e portando ad evitare scelte che potrebbero contraddire i valori familiari interiorizzati.

Si tratta di un vero e proprio “conflitto interno” tra il desiderio di indipendenza e la “lealtà” ai propri modelli familiari, che si manifesta con una grande indecisione e la forte paura di deludere le aspettative dei propri cari.

Eppure il processo di emancipazione dalla famiglia d’origine è fondamentale per sviluppare un’identità autonoma che potrá consentire delle scelte piú consapevoli ed in linea con i propri valori!

La mancanza di contatto con i propri bisogni autentici

Spesso, dunque, non decidiamo perché “non sappiamo davvero cosa vogliamo”. Ed in questi casi la difficoltà non è nella scelta, ma nella mancanza di una chiara consapevolezza.

Imparare a riconoscere cosa “guida” nelle scelte quotidianese condizionamenti, automatismi, desideri reali ed autentici– è un passo essenziale per vivere con maggiore cognizione, e per restituire significato anche ai gesti più ordinari.

Più si è infatti radicati in una visione chiara di “chi siamo” e di ‘cosa vogliamo”, più le scelte diventano coerenti e sostenibili.

Come fare dunque?

Comprendere cosa blocca e perché si fa fatica a scegliere è un lavoro profondamente terapeutico. Per questo può risultare necessario, a volte, il supporto di un professionista che aiuti a riconnettersi con le proprie risorse decisionali e superare blocchi profondi.

Scegliere significa esplorare le parti di sé in conflitto, riconoscere i condizionamenti interiorizzati, dare un nome alle proprie paure.

Solo così sará possibile restituire alla scelta il suo significato più autentico: non quello di un atto perfetto e privo di rischio, ma quello di un gesto profondamente umano, che renda protagonisti della propria vita.

Partire da una riflessione su eventuali schemi limitanti appresi nel proprio passato e da una messa in discussione di certe credenze ereditate dalla famiglia ma non condivise, può liberare da vincoli inconsci, permettendo di prendere decisioni maggiormente in linea con i propri desideri, e di vivere una vita più autentica ed in armonia con sé stessi.

Comprendere l’influenza della propria storia personale e di certi condizionamenti è quindi un passo fondamentale per sviluppare una maggiore consapevolezza nelle scelte quotidiane, cosí come lo è anche liberarsi dal peso delle aspettative sociali: il perfezionismo, ad esempio, e la ricerca di “scelte perfette” -quasi sempre inesistenti- innescano un bisogno perenne di controllo che di fatto paralizza il processo decisionale, causando logorio e stanchezza mentale, a causa dello stato di procrastinazione cronica in cui si rimane bloccati.

-Per alcuni sbagliare può evocare vergogna, senso di fallimento, perdita di approvazione, ed ecco che ogni scelta diventa cosí un test sul proprio valore personale

-Per altri, l’errore è vissuto come qualcosa di irreparabile, che compromette l’intera immagine di sé, innescando strategie difensive che bloccano l’azione e rinforzano il ciclo dell’indecisione.

Come diventare “liberi” nelle scelte

Imparare a scegliere in modo più consapevole significa imparare a riconoscere cosa ci appartiene davvero e cosa invece ci è stato insegnato, trasmesso o imposto.

Significa distinguere tra le aspettative che provengono dal passato e/o dall’esterno ed i propri desideri piú autentici.

Per fare ciò è molto importante portare alla luce certe narrazioni di sé ereditate e costruite attraverso esperienze ripetute, utilizzate inconsapevolmente come lenti invisibili che filtrano le proprie scelte e decisioni, e metterle in discussione affinché diventino il “piú aderenti possibile” alle persone che siamo oggi.

Dietro l’apparente semplicità di un bivio si nasconde un mondo interiore complesso, fatto di aspettative, memorie, emozioni e desideri. 

Imparare a scegliere nel modo piú autentico non è solo un modo per risolvere dilemmi pratici, ma un “atto profondamente trasformativo” che consentirá di diventare più presenti nella propria vita, meno vittime del passato e più autori del proprio percorso.

[La dott.ssa Pamela Cantarella è una Psicologa Clinica iscritta all’Ordine Regione Sicilia (n.11259-A), libera professionista e specializzanda in Psicoterapia ad orientamento Sistemico-Relazionale]

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livesicilia.it è stato pubblicato il 2025-05-25 08:42:12 da Pamela Cantarella


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