“Dovete sparire. Siete di sinistra e incapaci…”

Una mail e tanta amarezza

VERCELLI – La mail che vedete pubblicata è arrivata oggi pomeriggio (venerdì 25 ottobre). Una molto simile mi era pervenuta in mattinata. Per tutta la giornata ho riflettuto se pubblicarla o meno. Ho deciso di farlo. Di renderla pubblica. Non per farmi pubblicità gratuita, bensì per mettere in evidenza quanta gente ignobile ci sia in giro (e molta anche in questa città).

Il mio notiziario online è diventato da quasi due settimane a pagamento. Con abbonamenti mensili e annuali. Cifre ridicole. Si parla di 12 centesimi al giorno. Una decisione non per diventare “ricco” (con i giornali, i siti web di notizie, con i portali di informazione non lo si diventa) ma per concedermi il “lusso” di qualche entrata economica mensile. Dopo otto anni di notizie gratis.

Qualcuno, a quanto pare, non ha gradito. Probabilmente i soliti che in questi anni hanno lastricato il mio percorso di ostacoli. Sono consapevole di non essere gradito a tutti. Nessuno lo è. Buona parte della politica cittadina (quasi tutta quella di centrodestra – salvo rare eccezioni – e pure qualcuno nel centrosinistra) non mi ha mai visto di buon’occhio. Lo sanno anche le pietre. Così come alcune associazioni e le lobby oscure della città. Pure molti lettori. Non posso farci nulla. Questo sono, se volete.

Chi ha scritto la mail ha insinuato che il mio notiziario sia di sinistra. Ha sbagliato. Io sono di sinistra. Anche questo lo sanno le pietre. Non ho nessun problema ad ammetterlo. Trasparente. Non è, però, di sinistra il portale. Che ha pubblicato, nel corso degli anni, qualsiasi notizia. Anche del centrodestra. Anche dei No Vax. Anche dei frustrati. Non ho mai censurato nessuno. E non ho nessuno che, da sinistra, mi ordini cosa scrivere. Come scrivere. Quando scrivere.

L’autore della mail si augura che il notiziario “sparisca”. Può anche darsi. Oppure tra 20 anni sarà ancora qui. Chi vivrà, vedrà. Ve lo dico sinceramente: dopo questa mail ho pensato di gettare la spugna. Per l’amarezza. Non per altro. Per la mancanza di rispetto. Verso il mio lavoro, che da anni viene svolto per almeno dieci ore al giorno. Con passione. E, concedetemelo, anche con professionalità. I risultati sono sempre stati soddisfacenti.

Sapevo che Il passaggio all’abbonamento avrebbe creato qualche “scossa”. Era inevitabile. Avessi offerto un piatto di panissa, sarei stato sicuramente idolatrato. Nessuno ha obbligato nessuno. Se andate in bar a prendere un caffè, lo pagate. Se acquistate un quotidiano, lo pagate. Qui, adesso, succede la stessa cosa. Nulla di strano. A quanto sembra non per tutti. C’è, ad esempio, chi sotto un mio articolo mi ha definito “senza cervello”. E tanto altro.

Ripeto, tanta amarezza. Proprio tanta. La voglia di gettare la spugna, come scritto poco sopra, c’è stata. Poi ha vinto quella di rivalsa, di voglia. Quindi, per non…