Fa caldo? Il peggio deve ancora venire. E in autunno…

Fa caldo? Il peggio deve ancora venire. E in autunno…


[ad_1]

GROSSETO. L’ondata di calore sulla Toscana e sull’Italia non accenna a diminuire. Il Consorzio Lamma fa sapere che il caldo anomalo che sta interessando la Toscana dovrebbe insistere almeno fino al 20-24 luglio.

I principali modelli deterministici e probabilistici – scrive il Lamma – indicano infatti nel 25 luglio la possibile fine di questa lunghissima ondata di calore.

Ciò significa sole, temperature ben al di sopra delle medie stagionali e tassi di umidità in graduale aumento, in particolare lungo la costa e sull’Arcipelago.

I valori massimi raggiungeranno punte di 38-39°C nelle zone interne di pianura, anche se non sono esclusi locali picchi di 40°C in corrispondenza dell’apice anticiclonico, che dovrebbe avvenire tra il 20 e il 24 luglio.

Ieri, mercoledì 2, sono stati toccati i 40,3°al Gabbro (LI)  e a Capannori (LU), ma anche 39,9° a Torricelle (Scansano), con i primi temporali violenti, nel Mugello e nel Chianti, tanto che a Siena il Palio è stato rinviato a oggi, giovedì 3.

In questa immagine le temperature previste, a 1500 metri di quota, per domenica 19 luglio.

Fa caldo? Il peggio deve ancora venire. E in autunno…

Ma a preoccupare, anche in proiezione per i prossimi mesi, è la temperatura del mare.

Martedì 1 luglio al largo di Siviglia è stata registrata la temperatura record superficiale di 30,5°gradi. Ma anche spostandosi ad est il mar ligure è intorno ai 29° gradi e il Mediterraneo che lambisce la Toscana, da nord a sud, è sui 28°.

Peraltro queste temperature, a fronte dell’ondata di calore prevista ancora per tre settimane, sono destinate ad aumentare.

Siamo, mediamente, intorno ai 5°C in più rispetto alle medie importanti del periodo. Un dato impressionante, se si pensa che l’anno scorso, quando un’alluvione ha devastato Valencia (29 ottobre 2024), era “solo” a +4°. Ma qualcosa di analogo avvenne nel 2017 a Livorno.

Qui sotto, dal Consorzio Lamma, su elaborazione di Copernicus, le temperature del mare il 1° luglio 2025.

Il Mediterraneo, mare relativamente piccolo e con poco scambio con gli oceani (di fatto solo da Gibilterra, perché il canale di Suez scambia poco o nulla) si sta riscaldando a un ritmo più veloce rispetto ai mari più estesi: negli ultimi decenni l’aumento medio della temperatura ha raggiunto circa +0,4 °C ogni dieci anni, contro i +0,2 °C registrati nelle acque oceaniche. 

Per questo calore anomalo gli ecosistemi marini subiscono forti pressioni. Il riscaldamento dell’acqua stimola, ad esempio, la crescita incontrollata di alghe, provoca morie tra le specie bentoniche (quelle che vivono sul fondale) e favorisce l’arrivo e la diffusione di specie esotiche, provenienti da ambienti tropicali, che possono alterare gli equilibri ecologici locali.

Un autunno a rischio, ma già a fine estate tutto è possibile

Il mare così caldo è il carburante naturale per i fenomeni meteorologici più intensi.

Questo avviene quando l’aria più fresca e instabile riesce a penetrare nel bacino. Dove avverranno questi nubifragi è impossibile da prevedere in anticipo, anche perché spesso tendono a non essere molto estesi, ma concentrati in aree relativamente piccole. Nell’autunno scorso, mentre un’alluvione faceva seri danni fra Campiglia e Venturina, nella vicina Follonica neppure pioveva.

Sappiamo, però, che gran parte del Mediterraneo centro-occidentale è attualmente più caldo del normale, quindi il rischio è diffuso su molte aree costiere e interne.

Laguna di Orbetello, è già allarme

Se la temperatura del mare sale, quella delle acque delle piccola e di fatto chiusa, laguna di Orbetello, è già un chiaro segnale di allarme. Negli ultimi giorni la temperatura superficiale supera i 30 gradi e i primi segnali sono altamente inquietanti.

Al momento, di fatto, l’unica contromisura, che negli anni scorsi si è rivelata del tutto insufficiente, sono le idrovore. Mentre il Consorzio, che è nato, ma ancora non ha uno statuto, non è chiaro se abbia preso in mano la situazione. Dovrebbe entrare a regime nel 2026, ma in mezzo c’è questa torrida estate. E dopo la moria dell’anno scorso, si teme che il fenomeno possa ripetersi.

Di solito il “ciclo” del problema è triennale, stavolta si rischiano due morie in due anni consecutivi.

Pesci morti a galla in laguna nel luglio 2024
Pesci morti a galla in laguna nel luglio 2024

I segnali, infatti, ci sono già. Chi conosce bene il delicato ecosistema della laguna li ha notati.

I pesci, infatti, stanno cercando l’acqua “buona”, definiamola così. I pesci cercano l’ossigeno e, negli ultimi giorni, si sono addensati nella zona dove ci sono le pompe.

L’altro segnale, che già l’anno scorso fu premonitore di quanto stava per accadere, sono le anguille che nuotano a pelo d’acqua.

Al momento non ci sono segnali di proliferazione delle alghe, nello scarico di Ansedonia, al momento, vengono raccolti soprattutto granchi blu, che si sono moltiplicati in modo impressionante.

Ma, soprattutto nella laguna di ponente, i depositi di sedimenti e cianobatteri hanno creato una situazione che potrebbe diventare esplosiva.

Le soluzioni? Ci vorrebbe un commissario in attesa della partenza a regime del Consorzio. A parte pompare acqua, in laguna non si fa niente altro, manca un piano B, un vero piano di emergenza. Quale potrebbe essere? Ad esempio comprare ossigenatori e acceleratori di flusso, ma non è chiaro chi debba prendere questa decisione e metterci i soldi.

Intanto il tempo passa, forse siamo già in ritardo, mentre il sole batte torrido sulle acque della laguna.

 




  • Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità.
    Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana – #UniciComeLaMaremma



    Visualizza tutti gli articoli



[ad_2] Leggi tutto l’articolo Fa caldo? Il peggio deve ancora venire. E in autunno…
www.maremmaoggi.net è stato pubblicato il 2025-07-03 07:15:23 da Guido Fiorini


0 Comments