Quello di oggi al Mimit su Stellantis
“è un primo confronto di ripartenza”, ma la mobilitazione
continuerà verso “il governo e l’Unione europea, che dovrà
prevedere un pacchetto straordinario di risorse per garantire i
livelli occupazionali, la produzione e la rigenerazione
dell’occupazione”: lo dichiarano in una nota congiunta Michele
De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e Samuele Lodi,
segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità,
al termine del tavolo Stellantis. I quali ribadiscono che “è ora
che a Palazzo Chigi siano convocate imprese e sindacati”.
Secondo i due rappresentanti della Fiom, “in pochi giorni
dalle dimissioni dell’amministratore delegato era impensabile
avere un vero piano industriale”. “Oggi – Proseguono – è stato
presentato un piano di ripartenza che però nel 2025 dovrà
affrontare il tema della continuità dell’occupazione in
particolare nell’indotto ma è necessaria l’integrazione
salariale della cassa per i lavoratori. Sul piano industriale ci
sono punti critici importanti: l’autonomia dei brand italiani a
partire dal futuro di Maserati e la gigafactory di Termoli. Ed
inoltre i tempi per Cassino e Melfi nonostante l’ibridizzazione
peseranno sui lavoratori”. Sempre a detta di De Palma e Lodi “la
centralità dell’Italia deve essere un fatto concreto:
investimenti in ricerca, sviluppo e missioni produttive per
tutti gli impianti e le aziende dell’indotto. La decisione del
Governo con la conferma del taglio al fondo automotive è
inaccettabile. C’è bisogno – hanno concluso – di un fondo
straordinario per mettere a disposizione della filiera
automotive, risorse molto importanti fin dal 2025”.
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www.ansa.it è stato pubblicato il 2024-12-17 22:49:00 da
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