Foggia, presunte mazzette per i concorsi in Aeronautica, Carabinieri e Finanza



FOGGIA – Chiedono il processo abbreviato i 2 principali imputati dell’inchiesta a carico di 38 persone per le presunte mazzette pagate a militari dell’Aeronautica da familiari di candidati avieri e aspiranti carabinieri e finanzieri. I sottufficiali Aldo Caurio e Gennaro Sorgente, foggiani rispettivamente di 50 e 57 anni, in servizio ad Amendola, hanno chiesto di essere giudicati allo stato degli atti dal gup Michela Valente davanti alla quale è in corso l’udienza preliminare; in caso di condanna pena ridotta di un terzo. I 2 militari rispondono di corruzione (5 contestazioni per Caurio, 6 per Sorgente); traffico di influenze illecite (15 episodi); sostituzione di persona; e Caurio anche di un falso; si dicono innocenti, sono difesi dagli avv. Gianluca Ursitti e Walter Mancuso. Analoga richiesta di giudizio abbreviato è stata avanzata da Luigi D’Antuono, 27 anni, foggiano, pure sottufficiale dell’A.M., per 3 contestazioni di traffico di influenze illecite (difeso dall’avv. Raul Pellegrini); e Raffaele D’Eramo, 58 anni, di Tivoli, luogotenente dell’A.M. in servizio a Guidonia (difeso dall’avv. Vittorio Messa), imputato di corruzione sul presupposto, respinto dalla difesa, che per agevolare il conseguimento della patente a un suo familiare, avrebbe fornito a Caurio e Sorgente domande e risposte per i test di efficienza intellettuale per un concorso di aviere.

Chiede di patteggiare 8 mesi con pena sospesa Francesco Sarcinelli, 56 anni, residente a San Severo: risponde di traffico di influenze illecite in concorso con Caurio, Sorgente e altri 2 sottufficiali dell’Aereonautica perchè avrebbe versato 20mila euro per favorire un familiare aspirante aviere. La proposta di patteggiamento concordata dal’avv. Giuseppe Casale e i pm Enrico Infante e Miriam Lapalorcia è al vaglio del gup che si pronuncerà quando emetterà la sentenza del processo abbreviato e si pronuncerà sulle richieste di rinvio a giudizio. Il gup ha inoltre stralciato la posizione di Gennaro Piccirillo, 53 anni, napoletano residente a Roma, ufficiale della GdF imputato di concorso in corruzione per il presunto pagamento di una mazzetta di 3mila euro a un psicologo (rimasto ignoto) della commissione di valutatori in un concorso per arruolare 1175 marescialli della Gdf: i difensori, gli avv. Carlo Gianrusso Caradente e Maurizio Loiacono nel rimarcare l’innocenza di Piccirillo, eccepiscono che la competenza a giudicarlo non spetta al tribunale di Foggia ma quello di Napoli; anche su questa posizione il gup si è riservato.

Per il resto il giudice ha rigettato la richiesta difensiva di dichiarare inutilizzabili le intercettazioni perché non consentite per traffico di influenze illecite, in quanto furono autorizzate per il reato di corruzione e nel prosieguo delle indagini emerse l’altra ipotesi di reato. Rigettata anche la richiesta di prosciogliere alcuni imputati di traffico di influenze illecite alla luce delle recenti modifiche; e ritenuto quindi superata l’eccezione di illegittimità costituzionale sulla nuova norma che ha riscritto il reato sollevata dai pm e subordinata all’eventuale accoglimento delle richieste di proscioglimento.

In attesa di giudizio 38 imputati per 25 capi d’accusa: 8 corruzioni, 15 di traffico di influenze illecite; 1 falso relativo a un certificato medico; 1 sostituzione di persona. Il 15 giugno 2023 il gip firmò 6 ordinanze cautelari: 2 in carcere per Caurio e Sorgente da tempo tornati liberi; 1 ai domiciliari; 1 obbligo di dimora; 2 sospensioni dal servizio. In attesa di giudizio ci sono 4 sottufficiali dell’Aeronautica militare in servizio a Amendola e nel Lazio; 2 ufficiali sempre dell’A.M. in servizio a Taranto e Guidonia; 1 ufficiale in pensione; 1 ufficiale della Gdf; 1 impiegato del ministero della pubblica istruzione; 1 medico del pronto soccorso; e numerosi genitori/familiari (e qualche candidato) di giovani che parteciparono a concorsi per avieri Vpf 1 e Vpf 4 (volontari in ferma provvisoria per 1-4 anni); e ai concorsi di reclutamento di 157 marescialli, 100 allievi marescialli, piloti e manutentori sempre nell’Aeronautica; di 2398 allievi carabinieri; e di 1175 marescialli delle Fiamme gialle. L’accusa pone Caurio e Sorgente al centro di un presunto sistema di corruzione con pagamento di mazzetta da 5mila a 130mila euro pagate da parenti di aspiranti avieri, carabinieri e finanzieri per superare i concorsi. I due sottufficiali – dicono i pm – si sarebbero incaricati di contattare i genitori; concordare le somme da pagare; sottoporre i candidati a test e prove simulate degli esami; per poi attraverso intermediari e vantando o sfruttando asserite relazioni con addetti al reclutamento, ottenere alcuni test in anticipo rispetto alle prove di esame e/o intercedere per superare i concorsi. La difesa replica che non ci fu corruzione, tant’è che non un solo componente delle commissioni di esame è coinvolto; che i 2 sottufficiali preparavano i candidati sottoponendo le domande statisticamente più frequenti alle prove di esame; qualche volta quando l’esito degli esami era positivo, millantavano e facevano credere di avere entrature inesistenti con i commissari esaminatori.


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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-10-23 13:05:42 da


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