Impiegati circa 160 operatori, tra volontari e Vigili del fuoco, nei soccorsi coordinati dalla prefettura di Bergamo
Nelle prime ore del mattino, il sistema di soccorsi attivato all’interno e all’esterno della grotta “Abisso Bueno Fonteno” ha portato in salvo Ottavia Piana, la speleologa rimasta ferita il 14 dicembre durante l’esplorazione di cavità ancora non mappate.
Il prefetto di Bergamo Luca Rotondi, già nella giornata di ieri, aveva presieduto una riunione operativa con tutte le componenti istituzionali, le Forze di polizia e il volontariato coinvolti. L’incontro ha analizzato e affrontato i molteplici aspetti critici del salvataggio, tra cui la logistica e l’organizzazione.
Durante le operazioni, si è prestata particolare attenzione alle condizioni fisiche della donna e alla difficoltà dei passaggi sotterranei, che hanno richiesto piccoli interventi di disostruzione, effettuati manualmente o, con estrema cautela, tramite cariche esplosive. Circa 160 soccorritori, tra speleologi volontari e Vigili del Fuoco, hanno lavorato in sinergia, alternandosi in turni per garantire il trasporto della barella, ampliare i cunicoli e predisporre l’area per l’elisoccorso.
«L’auspicio di tutti è che la speleologa Ottavia Piana possa al più presto ristabilirsi grazie alle cure necessarie. L’attività di recupero speleologico è stata un obiettivo, perseguito dalla Prefettura e da tutte le componenti dei soccorsi, con l’attenzione che merita la salvaguardia della vita umana», ha dichiarato il prefetto che ha ringraziato in particolare gli operatori del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, dei Vigili del Fuoco, il sindaco e l’intera comunità di Fonteno che in questi giorni ha collaborato e accolto i soccorritori con «la generosità e l’operosità proprie della cittadinanza bergamasca».
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