Fuga dei cervelli, il Piemonte nella glaciazione demografica



Entro il 2040 il Piemonte perderà l’11,6% di abitanti, un calo che ne fa la terza regione peggiore d’Italia, dopo Liguria e Friuli, e molto sopra la media del Nord Ovest, pari all’8,8%. E’ la previsione della Fondazione Nord Est, basata su dati Istat. Sono previsioni ottimistiche, perché incorporano la ripresa delle nascite. Tale ripresa è una costante di tutti gli esercizi di proiezione demografica e non si è mai concretizzata. 

La fuga dei cervelli

Nel 2040 in Piemonte mancheranno 325.417 giovani, tanto che la Fondazione Nord Est parla di glaciazione demografica. La diminuzione dei 18-34enni assume una connotazione ancor più negativa perché si associa alla scarsa attrattività che determina la fuoriuscita di giovani italiani dall’Italia, e specialmente dalle regioni settentrionali, non compensata da un flusso di analoga portata di giovani provenienti dagli altri Paesi più avanzati d’Europa.

Scarsa attrattività

Inoltre, come sottolinea lo studio, i giovani non sono spinti a restare nel nostro Paese, bensì a emigrare. Da questo punto di vista la nostra regione è terzultima in Italia per attrattività verso gli under 35, dopo Friuli e Valle d’Aosta. Secondo la Fondazione Nord Est è necessario un rapido cambio di rotta puntando su quattro leve: attrarre e valorizzare i giovani, migliorare quantitativamente e qualitativamente l’occupazione femminile, allungare la vita lavorativa e favorire l’immigrazione, soluzione che richiede capacità di accoglienza e facilità di integrazione.


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