I milanesi dicono addio al cinema Odeon, ‘che impressione!’

I milanesi dicono addio al cinema Odeon, ‘che impressione!’

I milanesi dicono addio al cinema Odeon, ‘che impressione!’



Sono 3.500 i biglietti venduti ieri da Space Cinema Odeon, nell’ultimo giorno di proiezioni. Oggi, primo agosto, lo storico multisala del centro di Milano, dopo 94 anni, chiude, per lasciare posto a un centro commerciale. Un addio sofferto dai milanesi, che nell’ultima settimana hanno affollato le dieci sale cinematografiche, quasi come fosse il periodo natalizio.

Tanti i titoli dell’ultima sera che hanno registrato il tutto esaurito, al punto che chi non era riuscito ad accaparrarsi con anticipo un ultimo biglietto, si è dovuto accontentare di un fugace saluto: il grande atrio in stile art déco ieri sera era gremito di persone con i cellulari alzati per il selfie di addio. Nelle sale, prima dei film, un breve video ripercorreva i momenti di gloria del cinema, con anteprime, tappeti rossi e grandi attori ospiti. Poi è partito un lungo applauso spontaneo, a coprire i titoli di testa.

“E’ come abbandonare una nave”, ha detto un ragazzo spingendo per l’ultima volta le grandi porte a vetro che danno su via Santa Radegonda, a due passi dal Duomo. L’atmosfera era quella da ultimo giorno di scuola, ma senza l’entusiasmo per le vacanze imminenti. Tra i sospiri di chi si lamentava che “non si può chiudere un altro cinema”, elencando tutti sipari calati negli anni a Milano e puntando il dito contro le piattaforme di streaming, i turisti “che vengono in centro solo per lo shopping” e la politica che non ha fatto abbastanza per salvare l’Odeon, si accavallavano i ricordi di una vita.

“Da ragazzo venivo a vedere i matinée a teatro qui”, ha raccontato un milanese ultra settantenne, in attesa di entrare nel multisala con i nipoti venuti da Arluno e Magenta. “Il mio ricordo più bello è la prima di ‘Radiofreccia’ nel 1998, con Ligabue in sala”, ha aggiunto la nipote. Per Saverio, 59 anni, il miglior ricordo dell’Odeon è la no stop del Signore degli Anelli. “Era il 2004, siamo stati in sala oltre dieci ore: hanno proiettato i primi due film in versione integrale e poi il terzo, iniziato dopo mezzanotte. C’era gente in costume e i posti erano tutti pieni, è stato difficile trovare un biglietto”. Insieme a Corinna per l’ultima sera all’Odeon Saverio ha scelto di vedere ‘Indiana Jones’, comprando i biglietti con largo anticipo.

Non hanno fatto in tempo ad accaparrarseli un gruppo di quattro anziane amiche, che hanno scelto comunque di venire in via Santa Radegonda per dire addio “a un’istituzione milanese. Qui c’è la nostra gioventù”, hanno raccontando, sperando che “quando saranno entrati tutti, ci permettano almeno di entrare a salutarlo”. E così è stato, con pochi controlli all’ingresso e molto via vai tra una sala e l’altra. “E’ pieno di gente”, “che impressione che chiuda”, “ciao Odeon”, le frasi più ripetute.

Marina, 28 anni, arrivata a Milano dalla Romania solo poche settimane fa, ha colto l’occasione per visitare lo storico multisala, dove non aveva ancora fatto in tempo ad andare. “Volevo vedere la sala 1 e così ho preso un biglietto per Barbie”, ha spiegato. Sembra non interessarle troppo del film di Greta Gerwig, che ogni giorno batte un nuovo record al botteghino.

“Con un film che incassa 7 milioni in un weekend e il Ministero che con la bella iniziativa ‘Cinema Revolution’ fa pagare i biglietti 3,5 euro, questo cinema chiude. Mi fa impressione”, ha osservato l’attore e regista Paolo Ruffini, che per dire addio all’Odeon ha scelto ‘La maledizione della Queen Mary’. “Conserverò il biglietto, così come conservo tutti i ricordi che ho qui dentro, ma che tristezza”, si è lamentato l’attore, ricordando i suoi più bei momenti nel multisala a due passi dal Duomo, dall’anteprima del suo primo film da regista ‘Fuga di cervelli’, ormai dieci anni fa, fino all’ultimo ‘Ragazzaccio’, presentato il novembre scorso.

“Stanno facendo una cosa bisbetica: il cinema non può essere trattato come un normale esercizio commerciale, è una grande occasione sociale, non è social. Non penso che si possano chiudere musei e biblioteche, che differenza c’è con un cinema?”, si è domandato Ruffini, senza nascondere l’amarezza per il sipario che cala.


L’articolo I milanesi dicono addio al cinema Odeon, ‘che impressione!’
www.adnkronos.com è stato pubblicato il 2023-08-01 16:00:08 da webinfo@adnkronos.com (Web Info)