Il “Castellaro” di Albisola: dalla vigilanza delle navi alla contesa tra Savona e Genova

Il “Castellaro” di Albisola: dalla vigilanza delle navi alla contesa tra Savona e Genova



Tra natura e storia. Raggiungibile da un sentiero pedonale che si diparte nei pressi della sottostante chiesa di San Nicolò, il Castello di Albisola è un antico edificio in rovina posto sulla collina chiamata del Castellaro ad Albisola Superiore, a guardia della confluenza delle valli Riobasco e Sansobbia.

Edificato in epoca incerta, probabilmente romana o preromana per vigilare l’arrivo delle navi, passò in epoca carolingia sotto il controllo della marca di Savona, fino la cessione del territorio al ramo cadetto dei marchesi del Bosco. A questa altezza risale il primo documento in cui viene citato il castello come “Castrum Albizole”, all’interno della donazione che il marchese Ugo II del Bosco fece al figlio Guelfo d’Albisola nel 1121.

I successivi marchesi di Albisola-Varazze cedettero i propri domini in parte al libero comune di Genova ed in parte a quello di Savona, pretesto da cui trasse origine la guerra tra i guelfi genovesi e i ghibellini savonesi per il dominio della Rivera di Ponente. In questo contesto si colloca il lungo assedio con successiva espugnazione del Castrum Albizole da parte dai guelfi nel 1227, con la sottomissione alla giurisdizione di Genova sancita nel Trattato di Varazze (1251). Il castello venne affermato alla giurisdizione del podestà di Varazze, che da quest’epoca lo mantenne fino alla soppressione della podesteria nel 1789.

Oggetto di interventi di rafforzamento ed ammodernamento durante il XVII-XVIII secolo, finalizzati ad adattarlo alle nuove armi da fuoco, fu abbandonato definitivamente nel 1805. L’aspetto attuale conserva quasi per intero le mura perimetrali, che ricordano il profilo di una nave con la prua rivolta a nord ovest. Il fortilizio si sviluppa su due livelli diversi, di cui la “prua” risulta essere il più alto. L’ingresso è posto sul lato est e, sotto di esso, vi è una grotta artificiale che doveva fungere un tempo da polveriera.

Secondo una tradizione orale locale, si vuole che esista un passaggio sotterraneo tra il Castellaro e i ruderi della villa Romana di Alba Docilia, esposti davanti all’attuale stazione ferroviaria. A sostenere la narrazione, le reali testimonianze di chi avrebbe percorso per lungo tratto quel tunnel che, con la costruzione delle nuove e moderne vie di comunicazione, il divenne inservibile ed ostruito nella sua parte finale.




L’articolo Il “Castellaro” di Albisola: dalla vigilanza delle navi alla contesa tra Savona e Genova
www.ivg.it è stato pubblicato il 2024-11-03 09:18:01 da Sara Cannone


0 Comments