Sono cinque le istanze presentate in risposta all’avviso pubblico pubblicato dal Comune di Foggia per allestire un’area di ristoro a Parco San Felice in occasione della Festa dei Lavoratori. I posti a disposizione erano sei, metà food e metà beverage. In base al Regolamento comunale del commercio su aree pubbliche approvato al tempo dei commissari, si tratta di una ‘fiera promozionale’ indetta in via sperimentale (come da articolo richiamato nell’avviso pubblico), che andrebbe deliberata in Giunta, con atto motivato. In questo caso, gli stand saranno allestiti in concomitanza con il ‘concertone’ del primo maggio in salsa foggiana. La giornata di musica andrà avanti dalle 11 a mezzanotte.
Il bando, pubblicato lo scorso 17 aprile e rilanciato anche da Confcommercio sui suoi canali, è scaduto il 22 aprile. Agli attenti osservatori non è sfuggito un particolare quantomeno insolito: a predisporlo è stato il Servizio Cultura, diretto da Giuseppe Marchitelli, e non il Servizio Attività Economiche. Sarà comunque il Suap, come previsto dal regolamento, a rilasciare le autorizzazioni dopo le “verifiche di specifica competenza”.
I partecipanti, regolarmente iscritti ai registri camerali, dovevano essere in possesso di un’autorizzazione o Scia itinerante di tipo B per il commercio su area pubblica o di una scia temporanea di somministrazione di alimenti e bevande per l’evento specifico.
Da bando, sarebbero stati due i criteri per redigere la graduatoria: l’ordine cronologico di ricevimento delle domande e la maggiore anzianità anagrafica dell’operatore economico. Si tratta di criteri per la formulazione della graduatoria che non sono annoverati nel codice del commercio, vale a dire la legge regionale e il regolamento attuativo. Si fa riferimento, semmai, all’anzianità di impresa comprovata dall’iscrizione al registro delle imprese e a migliorie nell’assegnazione del posteggio. Ad ogni buon conto, i criteri non hanno inciso sulla graduatoria dei richiedenti, considerato che tutte e cinque le istanze sono state accolte. Agli assegnatari non resta che presentare la domanda relativa all’occupazione di suolo pubblico entro il 27 aprile. Gli operatori economici potranno vendere solo prodotti alimentari enogastronomici in contenitori di plastica, carta o cartone, e bevande alcoliche e analcoliche, purché non siano in contenitori di vetro.
Al di là delle anomalie e delle scadenze corte, la selezione tramite avviso pubblico resta una prassi auspicabile, nell’ottica della trasparenza. L’evento sarà “frequentato da un pubblico estremamente variegato”, si osservava nella determina di approvazione dell’avviso pubblico, e il Comune ha ritenuto opportuno garantire la “possibilità di acquistare cibi e bevande da esercenti individuati dall’ente, onde evitare abusi e promuovere la cultura della legalità”.
0 Comments