Il fondo BlackRock interessato alle ex centrali Enel per l’installazione di data center

Possibili investimenti nel settore IT in Italia sono stati al centro dei colloqui tra il ceo di BlackRock, Larry Fink, e la presidente del consiglio dei ministri Giorgia Meloni avvenuto avvenuto ieri a Palazzo Chigi. “I due interlocutori hanno avuto un approfondito scambio di vedute su possibili investimenti del Fondo USA in Italia nell’ambito dello sviluppo di data center e delle correlate infrastrutture energetiche di supporto”, fa sapere il governo con una nota ufficiale. “È stato concordato come immediato seguito operativo la costituzione di un ristretto gruppo di lavoro, coordinato da Palazzo Chigi, dedicato all’attuazione dei progetti da sviluppare in collaborazione”.

Ma c’è un altro aspetto che potrebbe potenzialmente coinvolgere anche la Spezia. Secondo Il Messaggero infatti, prima di incontrare il governo italiano, Fink avrebbe incontrato il suo omologo di Enel Flavio Cattaneo per toccare lo stesso tema. Blackrock in particolare avrebbe mostrato interesse, scrive il quotidiano romano, per le aree delle ex centrali elettriche dismesse dall’azienda italiana proprio in ottica di riconversione a data center per l’IA.

Si tratta, secondo la definizione del Ministero dell’ambiente, di “infrastrutture fisiche in cui vengono localizzate le apparecchiature (server, sistemi di storage, etc) ed i servizi di gestione delle risorse informatiche, ovvero IT, funzionali a uno o più fruitori. Si tratta quindi di installazioni strategiche per traguardare gli obiettivi nazionali di digitalizzazione, specie di un auspicato salto dimensionale verso grandi strutture di elaborazione dati che, ottimizzando di risorse, offrono maggiori garanzie di affidabilità dei servizi e di efficienza energetica, rispetto alle piccole infrastrutture informatiche”.

La scelta delle ex aree di produzione dell’energia elettrica per questo tipo di installazione è strategica perché si tratta innanzitutto di siti fortemente energivori, che quindi necessitano “di una connessione alla rete elettrica per l’alimentazione dei relativi consumi  – specifica il Mase – e dell’installazione di gruppi elettrogeni di emergenza atti a sopperire all’eventuale interruzione di energia elettrica”. Così alle vecchi centrali a carbone dismesse si sono dimostrati interessante giganti come Microsoft e Amazon in tempi recenti, sia negli Stati Uniti che in Europa.

Per quanto riguarda l’ex centrale della Spezia, Enel ha emesso un avviso di manifestazione di interesse che si è chiuso nel maggio scorso. Ha mostrato sicuramente interesse per i due lotti l’azienda Leonardo, come confermato la scorsa estate durante la visita spezzina dell’ad Roberto Cingolani, che prossimamente dovrà attrezzarsi per affrontare commesse miliardarie. Sull’area si è vociferato poi degli occhi di Contship e di alcune aziende della nautica.