INTER-LECCE 2-0
INTER (3-5-2): Sommer 6; Bisseck 7, Acerbi 6.5, Bastoni 6; Darmian 6, Barella 6,5 (89’ Frattesi s.v.), Calhanoglu 6,5 (75’ Asllani 6), Mkhitaryan 7 (89’ Klaassen s.v.), Carlos Augusto 6 (84’ Pavard s.v.); Thuram 6,5 (84’ Sanchez s.v.), Arnautovic 6,5. A disposizione: Audero, Di Gennaro, De Vrij, Motta, Stabile, Agoume, Sensi, Sarr. Allenatore: Simone Inzaghi.
LECCE (4-3-3): Falcone; Gendrey (86’ Sansone), Pongracic, Baschirotto, Gallo; Gonzalez (46’ Kaba), Ramadani, Oudin (86’ Venuti); Strefezza (64’ Rafia), Piccoli (73’ Krstovic), Banda. A disposizione: Brancolini, Samooja, Smajlovic, Touba, Dorgu, Blin, Berisha, Faticanti, Listkowski. Allenatore: D’Aversa (squalificato, in panchina Tarozzi).
ARBITRO: Matteo Marcenaro di Genova.
RETI: 43’ Bisseck, 78’ Barella.
NOTE: espulso Banda all’84’; ammoniti Gonzalez (16’), Calhanoglu (30’), Piccoli (64’), Pongracic (74’).
Nulla da fare contro la capolista: il Lecce non sfigura, ma esce comunque sconfitto per 2-0 da San Siro. Basta un gol per tempo (Bisseck al 43’ e Barella al 78’) all’Inter, che non cede di un millimetro rispetto all’inseguitrice Juventus. I giallorossi giocano gli ultimi 10 minuti in dieci per l’espulsione di Banda e bisognerà ora attendere le decisioni del giudice sportivo nei suoi confronti, sicuramente non ci sarà per la gara di sabato prossimo, 30 dicembre, ultima del 2023, in casa dell’Atalanta.
Nella 17esima giornata di andata, D’Aversa (che ieri era, però, squalificato, al suo posto il vice Andrea Tarozzi) dà ancora fiducia a Piccoli, schierato titolare al centro dell’attacco, con Krstovic in panchina. I giallorossi si dispongono, quindi, in campo con Falcone tra i pali; Gendrey, Pongracic, Baschirotto e Gallo in difesa; Gonzalez, Ramadani e Oudin a centrocampo; Strefezza, Piccoli e Banda in attacco. Confermata anche la formazione di Inzaghi, che deve fare a meno di Lautaro Martinez e, davanti, si affida alla coppia Thuram-Arnautovic.
I nerazzurri reclamano subito un rigore per l’uscita di Falcone su Mkhitaryan, ma dopo il controllo al Var l’arbitro conferma che non c’è contatto e, quindi, non c’è neppure il penalty. Arnautovic ci prova all’11’, ma Falcone si oppone e dice «no». L’Inter aumenta la pressione e, dopo uno scambio Barella-Thuram, ancora lui, l’attaccante austriaco, al 22’, arriva al tiro, la palla è di poco fuori. Sull’altro fronte, al 26’ Oudin recupera palla, crossa in area, dove Banda non finalizza in rete. Poi Banda in uno scontro di gioco si fa male, ma – dopo essere stato medicato – resta regolarmente in campo. E l’Inter passa in vantaggio al 43’: punizione di Calhanoglu e Bisseck, di testa, insacca alle spalle di Falcone. Dopo 2 minuti di recupero, il primo tempo si chiude, quindi, sull’1-0.
Dopo l’intervallo, c’è un solo cambio: nelle file del Lecce esce Gonzalez ed entra Kaba. C’è un presunto tocco di mano di Carlos Augusto, su tiro di Gendrey, nell’area nerazzurra, ma l’arbitro, dopo il controllo al Var, conferma che non c’è alcun rigore per il Lecce. Dopo un’occasione per parte (il solito Arnautovic e Banda), al 65’ c’è la seconda sostituzione giallorossa: Rafia prende il posto di Strefezza. al 67’ Mkhitaryan serve Darmian, che tira, anche stavolta Falcone c’è. Occasione non sfruttata per il Lecce, al 69’, con Acerbi che chiude in area dell’Inter su Rafia. E sempre quest’ultimo, di testa, non realizza su bel cross di Gallo. Poi al 73’ cambia anche la punta: fuori Piccoli, dentro Krstovic.
E al 78’ l’Inter raddoppia con Barella, ben imbeccato da Arnautovic, niente da fare, purtroppo, per Falcone. All’83 i giallorossi restano in dieci: perché l’arbitro Marcenaro sventola il rosso in faccia a Banda, che pronuncia qualche parola di troppo all’indirizzo del direttore di gara. Il Lecce tenta il tutto per tutto e all’86’ entrano Venuti e Sansone per Gendrey e Oudin. Ancora Falcone evita il terzo gol dei padroni di casa, salvando su Asllani, Pavard e Arnautovic. Quattro i minuti nel recupero finale, ma non succede più nulla: la gara termina sul 2-0.
www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2023-12-24 12:15:00 da Gloria Indennitate
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