GROSSETO. Il mercato del giovedì in città da sempre è il posto delle occasioni, capi, asciugamani, lenzuola e oggetti per la casa ad un prezzo scontato. C’è di tutto, qualche banco a prezzi più alti, ma anche banchi con pezzi a 99 centesimi.
Quest’ultimi sono bancarelle dove poter cercare in modo frenetico “l’occasione della vita”. Vestiti sparsi dove gli avventori cercano, un pezzo dopo l’altro. Rovistano fra i capi finché non hanno in mano quello giusto.
Fino a qualche tempo fa di banchi così al mercato di Grosseto ce n’erano un paio. Ora ce ne sono 12 dove poter spulciare e spulciare, con prezzi fissi al pezzo che vanno da 1 a 20 euro circa.
Questo fenomeno sta prendendo sempre più piede e si basa su due fattori, quello economico e quello psicologico.
In un contesto in cui i working poor, i lavoratori che nonostante percepiscano un reddito sono a rischio povertà, sono il 14%, è normale che queste occasioni attirino sempre più persone. Senza contare l’inflazione che tocca vette sempre più alte.
In quei banchi del mercato, quelli dove tutto è a un prezzo stracciato si possono trovare anche vestiti del fast fashion, di Zara, Stradivarius o Bershka. E sono capi della stagione scorsa invenduti o quelli difettati, con cuciture che non tornano, senza una parte dell’etichetta o macchiati.
Questi sono quelli che si trovano nei banchi a 5 euro.
In quelli da un euro il discorso è diverso, ci sono vestiti di poliestere puro e di una qualità decisamente bassa. Ma sono quelli dove si trovano più persone a spulciare, alla ricerca di un vestito, di una camicia o di una gonna.
C’è anche un banco che ha cumuli di scarpe, con le coppie tenute insieme da elastici. E anche in quello c’è l’assalto.
Tutti alla ricerca dell’occasione, ma se si unisce quest’affluenza ai dati economici di questo momento storico si comprende, ancora una volta, che le persone non hanno i soldi.
L’inflazione di ottobre, come si legge dai dati provvisori dell’Istat di ottobre 2024, è aumentata dello 0,7% su base mensile e dello 0,9% su base annua.
Un aumento che pesa sui borselli di tutti i lavoratori. Questo aumenta una condizione di disagio, che se unita ai dati dei working poor, il 14% degli operai, mostra una situazione dove le persone non riescono a provvedere a sé stesse o alla propria famiglia, figuriamoci a comprare capi che costano dai 30 ai 50 euro.
E anche il mercato di Grosseto si adegua a questa nuova situazione.
Il fattore psicologico
Questi banchi hanno tanti clienti anche perché fanno leva su un altro aspetto fondamentale: quello psicologico. Mettersi lì a cercare, vedere un colore che ci piace e guardare il vestito dà un senso di soddisfazione personale. E sono dei movimenti che assorbono il consumatore: alzando una maglia se ne vede un’altra che potrebbe piacerci di più. Poi c’è sempre tanta gente che cerca qualche vestito e anche questo richiama altre persone.
Un altro tassello importante di queste bancarelle è che fanno leva sul senso del risparmio e sulla ricerca perenne dell’occasione che da sempre muove l’essere umano. Il consumatore dopo aver comprato un capo di Zara o Motivi a 5 euro sente di aver fatto un affare, dopo aver paragonato il prezzo del mercato a quello del negozio.
Perché pagare una gonna da Bershka 29 euro e 99 centesimi quando c’è la possibilità di trovarla mesi dopo al mercato a 5 euro?
Per quanto riguarda i giovani che spulciano fra le bancarelle va ricordato che su TikTok nel 2023 è scoppiata la moda del mercato. Sempre più TikToker fanno video “Haul mercato“, dove mostrano i vestiti che hanno comprato a pochi euro fra le bancarelle. Questo ha influenzato le nuove generazioni e ha fatto tornare il mercato in voga.
Basta non spendere troppo.
Leggi tutto l’articolo Il mercato dei banchi a prezzo basso e fisso. Specchio di una città impoverita
www.maremmaoggi.net è stato pubblicato il 2024-11-01 07:29:28 da Marina Caserta
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