Il ministro Sangiuliano si dimette: «Dimostrerò la mia assoluta correttezza»
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è dimesso. Al suo posto arriva Alessandro Giuli, attuale presente della fondazione Maxxi., che ha già giurato ieri al Quirinale. “Caro presidente, cara Giorgia – scrive il ministro nella lettera di dimissioni indirizzata alla premier Meloni -, dopo aver a lungo meditato, in giornate dolorose e cariche di odio nei miei confronti da parte di un certo sistema politico mediatico, ho deciso di rassegnare in termini irrevocabili le mie dimissioni da ministro della Cultura”. Dopo aver tentato di resistere, la situazione è precipitata nelle prime ore del pomeriggio di ieri, dopo le interlocuzioni tra via del Collegio Romano, sede del dicastero, e palazzo Chigi. «Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto la prima richiesta di dimissioni, e per l’affetto che ancora una volta mi hai testimoniato» scrive il ministro nella sua lettera. Si cerca di girare pagina ma il caso non sembra essere chiuso. I viaggi sulle auto blu, le trasferte, i concerti, i pranzi e le cene con il ministro. Ma anche l’accesso a informazioni riservate e la partecipazione a riunioni e incontri istituzionali. Chiusa la vicenda politica con le dimissioni da ministro della Cultura, il caso Sangiuliano-Boccia si trasferisce nei Palazzi di giustizia e finisce sotto la lente non solo della Corte dei Conti ma anche della magistratura.
Le parole dell’ormai ex ministro al Tg1 e quelle dell’imprenditrice campana a La Stampa hanno acceso i riflettori degli organi inquirenti che si preparano ad avviare le indagini del caso, sollecitati anche dall’esposto in Procura del deputato di Avs, Angelo Bonelli.
Dal canto suo questa mattina sono arrivate le parole della premier Meloni da Cernobbio: “Voglio approfittare di questa occasione per ringraziare Gennaro Sangiuliano per il lavoro che ha fatto in questi due anni. Come sempre le cose che si costruiscono fanno molto meno rumore e notizia ma è stato importante il lavoro che ha fatto», come «aver significativamente incrementato visitatori e introiti delle tante realtà culturali che ha l’Italia”.
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Il peggio deve ancora arrivare…lo aspetta il giudizio della moglie che gli toglierà pure le mutande..😁😁😁
In quel verminaio non si salva nessuno compreso il capobanda