“Il numero estratto è…”. Riffa, mafia e malacarne a Palermo

“Il numero estratto è…”. Riffa, mafia e malacarne a Palermo


PALERMO – Stavolta si parla di Borgo Vecchio, ma la riffa fa parte della tradizione mafiosa di quasi tutte le borgate e i quartieri popolari di Palermo. Ciclicamente gli investigatori ricostruiscono l’estrazione dei numeri targata Cosa Nostra. Altro non è che un’estorsione mascherata.

Grazie al racconto del pentito di Porta Nuova Filippo Di Marco si sa che che “c’è il numero da 100 euro e i numeri da 20 euro”. Nel primo caso “il numero viene venduto ogni due mesi”. Nel secondo “una volta di mattina e una volta di pomeriggio”.

Novanta numeri, come nelle estrazioni del lotto ufficiali: “Ai negozi viene imposto l’acquisto e i soldi vanno a finire alla cassa”. Differenti sono i premi: “… quello da 100 euro è il numero dell’estrazione di Palermo, chi ha il numero vincente si aggiudica 800 euro”. Che però al momento di incassare diventano molti di meno: “… a seconda di chi sia il vincente gli danno di meno, ad esempio 300 euro”.

Per la riffa meno ricca il premio è di “100, 150 euro. A volte anche 200”. E come funziona? Si mettono i numeri in un contenitore e si sorteggiano pescandoli… in genere ci si ferma alla taverna”. “Anche i pusher sono costretti a prendere i numeri”, aggiunge Di Marco. Storie di quartieri, dove la gente si piega al volere dei malacarne.

A Borgo Vecchio “si occupava della riffa Carletto (Carlo Pellitteri ndr). Cammina con una borsa, in un blocchetto di carta scrive tutte le cose. Io posso dire che la riffa avviene in qualsiasi quartiere in cui c’è una famiglia mafiosa. I soldi vanno a Leo Marino”. Quest’ultimo è uno dei ventinove indagati raggiunti nei giorni scorsi da una nuova ordinanza di custodia cautelare.

L’articolo “Il numero estratto è…”. Riffa, mafia e malacarne a Palermo
livesicilia.it è stato pubblicato il 2025-06-05 18:56:13 da Riccardo Lo Verso


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