La crisi idrica nel collo di un imbuto

I cittadini di Termoli e dintorni al momento possono stare tranquilli: non ci sarà interruzione idrica nelle ore notturne. Il sindaco Nico Balice dice di non avere avuto segnalazioni di emergenza dalla Acea (la società che gestisce il servizio idrico integrato) . Molise Acque ha allargato il giro da attenzionare: il gruppo di Comuni (tutti in provincia di Campobasso) si è allargato a 52 più quelli tra Campania e Puglia: nel complesso 78 
Per tutti lo stesso messaggio: l’acqua verrà interrotta nelle ore notturne per evitare lo svuotamento dei serbatoi.
Le riunioni in questi giorni si scorrono come fiumi. Questa sera il comitato d’ambito dei sindaci; seguirà domani la convocazione in terza commissione consiliare regionale (nuovo referente Sabusco) fino alla riunione di dopodomani (sempre con Sabusco) di rappresentanti di Molise Acque, Egam e Grim.
Una serie di congiunture negative, e alcune preventivate e previste, hanno reso questa situazione insostenibile: la siccità, la rete idrica colabrodo e lo stato debitorio da milioni di euro di Grim verso Molise Acque e dei Comuni verso Grim.
La piramide gestionale é complicata  anche solo nella descrizione. Proviamo a riassumerla: la Regione ha potere legislativo sul servizio idrico, fognario e di depurazione dei reflui; l’ambito territoriale pianifica gli interventi e le tariffe; la Grim dal 2022 si é sostituita ai Comuni e gestisce per loro l’erogazione;  Poi c’è il ruolo di Molise Acque che capta dalle sorgenti l’acqua che arriva nei serbatoi.  
Un giro di competenze che si stringe nel collo di un imbuto. A pagare le conseguenze sono i cittadini che devono rinunciare ad un bene primario: l’acqua. 
I disservizi sono per le famiglie, per le attività commerciali, per l’agricoltura (come accade a Montenero di Bisaccia dove l’acqua é inerrotta dalla 19 alle 7 di mattina). Servirebbero investimenti importanti sulla rete di distribuzione. La parola alla politica