FOGGIA – Anche a Foggia è stata installata oggi, 25 novembre, una panchina rossa permanente per sensibilizzare e tenere alta l’attenzione sulla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
L’installazione è avvenuta nello spazio antistante al palazzo di giustizia, alla presenza del Procuratore Capo Ludovico Vaccaro e del Presidente del Tribunale di Foggia Sebastiano Luigi Gentile, che hanno dichiarato la volontà di tenere viva la consapevolezza su questa piaga sociale, perché «la violenza sulle donne non si combatte solo nei tribunali».
Quelli come la panchina sono simboli che servono a diffondere la consapevolezza sul riconoscimento e contrasto del fenomeno e l’impegno quotidiano di aiuto alle donne per uscire da situazioni di violenza.
«E’ molto significativo che ci sia una panchina rossa in tribunale. Non è l’unico presidio perchè abbiamo anche lo sportello di ascolto per le donne vittime di violenza. La violenza non si combatte solo nelle aule di tribunale. Il vero contrasto è culturale. Bisogna cominciare a parlarne ed educare alla relazione sentimentale e con l’altro fin dalle scuole elementari». Lo ha detto il procuratore di Foggia Ludovico Vaccaro durante la cerimonia di installazione della panchina rossa nel tribunale del capoluogo dauno avvenuta questa mattina in occasione della giornata internazionale della lotta alla violenza contro le donne. Una iniziativa del comitato pari opportunità del consiglio dell’ordine degli avvocati che ha aderito al progetto nazionale panchine rosse.
«La persona che decide di fare ricorso alla violenza perchè concepisce l’amore come proprietà e la relazione come possesso non pensa alle conseguenze – continua il procuratore – o addirittura ha deciso di farla finita come l’ultimo episodio accaduto nel nostro territorio (il riferimento è al femminicidio di Celeste Palmieri uccisa a San Severo il 18 ottobre scorso dal marito morto suicida ndr). Solo se culturalmente dentro di sé ha il rifiuto della violenza come metodo di risoluzione dei conflitti allora si asterrà. La repressione è necessaria, peraltro deve essere accompagnata dalla rieducazione in carcere , altrimenti neanche quello può bastare».
«Questo simbolo è importante in un luogo come tribunale perchè gli operatori del diritto combattono ogni giorno per migliorare la situazione – ha detto l’avvocata Claudia Foglia presidente del comitato pari opportunità del consiglio ordine degli avvocati – Noi dobbiamo fare in modo anche attraverso questi simboli che le notizie di violenza e femminicidi diventino normali e che non ci sconvolgano più. Questo questo è anche il ruolo di un operatore del diritto»
www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-11-25 12:10:45 da Redazione online
0 Comments