Rivolto a un target adulto, è stato organizzato per fare prevenzione da prefettura, Polizia di Stato, Carabinieri, comune e altri partner
Istituzioni in campo a Novara per fare prevenzione sul fronte della sicurezza stradale grazie al convegno “La vita non si beve”, organizzato dalla prefettura insieme con il comune capoluogo, la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, il Servizio emergenza 118 e l’Aivis-Associazione vittime e infortuni della strada in occasione della Giornata mondiale delle vittime della strada.
«La vita non si beve è un progetto avviato tre anni fa nelle scuole, coinvolgendo più di 5000 studenti degli istituti superiori della provincia. Con il convegno di oggi abbiamo inteso raggiungere anche gli utenti della strada fra i 20 ed i 50 anni, statisticamente più interessati da un tema complesso come quello della guida sotto l’effetto di alcool e stupefacenti, affrontato in questo caso con un approccio multidisciplinare e sinergico tra le varie istituzioni coinvolte», ha spiegato il prefetto Francesco Garsia intervenendo durante l’evento, che si è svolto venerdì pomeriggio scorso presso il Castello sforzesco.
Diversi gli aspetti della sicurezza stradale approfonditi durante il convegno, al quale sono intervenuti anche familiari di vittime di incidenti stradali: dalle conseguenze di comportamenti pericolosi come l’uso dello smartphone e il distrarsi al volante, al mancato uso della cintura di sicurezza e alla guida sotto effetto di alcol o droghe, con il conseguente eccesso di fiducia nelle proprie capacità psico-fisiche spesso riscontrato in chi guida in stato di alterazione. L’obiettivo è rendere consapevoli le persone dei rischi che si corrono, mettendo in pericolo se stessi e gli altri, e sviluppare così una cultura della sicurezza stradale.
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