L’editoriale di Marco Travaglio: l’importanza di chiamarsi Matteo – Servizio Pubblico – Puntata 5

L’editoriale di Marco Travaglio: l’importanza di chiamarsi Matteo – Servizio Pubblico – Puntata 5




23 ottobre 2014 – stagione 4
L’editoriale di Marco Travaglio su Salvini. “E’ vero che l’altro Matteo ha trovato la ricetta contro i clandestini? “Sì”, diranno i 100mila lumbard che han riempito piazza Duomo per sentire Salvini. Certo, lui parte avvantaggiato. Oggi per essere creduti basta chiamarsi Matteo, andare in televisione in maniche di camicia bianca, aver 40 anni e il doppio mento. Certo, il suo partito ha governato 11 anni su 20. E lui non è che andava all’asilo.
Travaglio su Salvini

“Fa politica da 20 anni, da quando ne aveva 20. Consigliere comunale 1993-2012, deputato 3 volte, eurodeputato 3 volte. E la Lega ha varato una raffica di leggi sull’immigrazione, che però è continuata come prima più di prima. Le solite gride manzoniane che restano sulla carta. Come dice Davigo, non è sicurezza: è rassicurazione. Ci illude di essere sicuri, mentre restiamo insicuri come prima. Effetto placebo”.
“Se rubi ti teniamo, se lavori ti cacciamo”

“In questi anni abbiamo perso l’occasione di mantenere quelli che vogliono venire in Italia a lavorare e abbiamo dato una grande occasione a chi vuole venire a delinquere”. La critica di Marco Travaglio: “Abbiamo uno Stato che non è serio, che non fa rispettare le regole. Questo si sa perché c’è un passaparola e gli stranieri sanno quali sono i Paesi che trattano seriamente questi argomenti e quali quelli cialtroni. E di solito, se vogliono un Paese cialtrone, scelgono l’Italia”.

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