Bper ha chiuso i primi nove mesi
dell’anno con un utile netto consolidato di 1,14 miliardi di
euro, in crescita del 4,6% sullo stesso periodo del 2023.
L’utile ordinario, si legge in una nota, sale del 2,2% a 1,11
miliardi dopo aver spesato oltre mezzo miliardo di imposte sul
reddito. Nel terzo trimestre l’utile consolidato è cresciuto del
6,3% a 412,9 milioni mentre l’utile per azione dei primi nove
mesi è salito a 0,804 euro, dagli 0,512 euro del primo semestre
2024.
La banca, che ha visto i ricavi salire del 2,9% a 4,13
miliardi grazie alla crescita sia delle commissioni che del
margine di interesse, ha confermato la guidance sui risultati
del 2024, con la previsione di un utile di circa 1,3 miliardi,
aggiornando le stime sull’indicatore di solidità patrimoniale
Cet 1, inizialmente atteso oltre il 14,5% e ora previsto a un
livello di circa il 15%, dopo che nei primi nove mesi è
cresciuto al 15,8%. “La banca, potendo contare su un’elevata
solidità patrimoniale, continuerà ad adottare oculate scelte
gestionali con l’obiettivo di conseguire risultati positivi per
l’intero esercizio in linea con la guidance aggiornata”, si
legge nella nota sui risultati.
L’amministratore delegato Gianni Franco Papa parla di
risultati “positivi” che “trimestre dopo trimestre” confermano
“la nostra capacità di continuare a generare valore, preservando
la solidità del nostro profilo patrimoniale e di liquidità”.
“Ora siamo totalmente concentrati sull’attuazione del nostro
nuovo piano industriale” di cui è già stata lanciata “oltre la
metà delle iniziative” mentre stiamo già attuando importanti
interventi volti a semplificare il nostro modello organizzativo
al fine di poter contare su un assetto più efficace per
sostenere la nostra crescita”.
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