Maggioranza, delega al governo per la retribuzione equa – Notizie

Maggioranza, delega al governo per la retribuzione equa – Notizie


 Il governo, entro sei mesi, “è delegato ad adottare, su proposta del Ministro del lavoro” una serie di decreti legislativi “in materia di retribuzione dei lavoratori e contrattazione collettiva” al fine di “garantire l’attuazione del diritto di ogni lavoratore e lavoratrice a una retribuzione proporzionata e sufficiente, come sancito dall’articolo 36 della Costituzione”. Lo prevede l’emendamento di maggioranza sul salario minimo in esame in commissione alla Camera. La proposta è firmata da tutti i capigruppo del centrodestra in commissione. Tra gli obiettivi quello di “assicurare ai lavoratori trattamenti retributivi giusti ed equi”.  Il governo è delegato ad adottare entro sei mesi una serie di decreti attuativi con l’obiettivo di un “effettivo contrasto al dumping contrattuale, a fenomeni di concorrenza sleale, all’evasione fiscale e contributiva ed al ricorso a forme di lavoro nero o irregolare in danno dei lavoratori e delle lavoratrici”. E’ quanto si prevede nell’emendamento della maggioranza sul salario minimo in discussione in commissione Lavoro alla Camera. Le norme attuative – si legge nel testo – hanno l’obiettivo di “perfezionare la disciplina dei controlli e per sviluppare una informazione pubblica e trasparente in materia di retribuzione dei lavoratori e contrattazione collettiva”.  “Per ciascun contratto scaduto e non rinnovato entro i termini previsti dalle parti sociali” e per i settori “nei quali manca una contrattazione di riferimento”, prevedere l’intervento diretto del ministero del Lavoro con il fine di adottare le misure necessarie a valere sui soli trattamenti economici minimi complessivi, tenendo conto delle peculiarità delle categorie di riferimento e considerando i trattamenti economici minimi complessivi previsti da contratti collettivi più applicati vigenti in settori affini”. Lo prevede uno dei principi nell’esercizio della delega previsti dall’emendamento di maggioranza sul salario minimo.

 “C’è un ragionamento molto più ampio del salario minimo legale fissato per legge”, “c’è un tema di salario dignitoso”. “Fare un ragionamento su un’equa retribuzione è anche tener conto che nell’ambito della contrattazione collettiva il valore della restituzione in termini orari di un importo è data da tutta una serie di fattori”. Lo ha detto la ministra al Lavoro Marina Elvira Calderone a margine dell’evento sul lavoro di FdI.  “Il diritto allo sciopero – ha proseguito – è fondamentale e va assolutamente ribadito e confermato, nessuno lo ha messo in discussione”. “Nell’ambito dei servizi essenziali bisogna rispettare delle norme che sono a tutela dei diritti dei cittadini” come “la mobilità”, ha aggiunto. “La precettazione è avvenuta in tante altre occasioni, non è un inedito”. 

Parlando degli incidenti sul lavoro e della recente morte di una giovane lavoratrice, Calderone ha assicurato: “Non intendo derogare a quelle che sono le mie responsabilità: dovremo non solo fare controlli più pressanti ma fare anche una riflessione sulla tenuta e l’eventuale necessità di altre norme che possano essere ancora più incisive dove un errore umano può causare la perdita di una vita”.  “Siamo contro il salario minimo per legge – ha detto la ministra – e lo facciamo per coerenza nell’utilizzo degli strumenti: se siamo per la contrattazione non possiamo imporre per legge un numero che è un importo minimo di salario” ma va semmai individuata “una modalità con cui sostenere i rinnovi contrattuali o delle legittime misure di contrasto all’utilizzo improprio degli strumenti” o anche per “combattere tutte quelle forme di lavoro spurio” come la “falsa intermediazione di manodopera” e “su questo siamo impegnati”. 
   

 “Se sarà convocato un tavolo sulle pensioni? Noi siamo disponibilissimi su tutto – ha detto ancora Calderone – sull’intero pacchetto che metteremo in campo per rendere ancora più dinamico il mercato del lavoro. Ben volentieri a breve individueremo una serie di impegni. Ma dobbiamo metterci al tavolo tutti con la volontà di ascoltarci reciprocamente e non partire, ancor prima che l’incontro è iniziato, dicendo che non è servito a nulla.  Tutti i tavoli sono convocati periodicamente. Poi nell’ambito del confronto tra parti sociali e governo – premette la ministra – ci sono delle posizioni che talvolta conducono a norme che possono non piacere a tutti, ma esercitare il potere legislativo è una grandissima responsabilità e farlo ascoltando chi è portatore di interessi legittimi è necessario. Però poi bisogna anche” valutare il fatto che “le norme devono avere un loro equilibrio imprescindibile dal punto di visto della finanza pubblica, altrimenti avremmo poco da parlare di futuro”. 

Maggioranza, delega al governo per retribuzione equa

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www.ansa.it è stato pubblicato il 2023-11-16 21:32:07 da


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