Meloni: ‘Sono aperta al dialogo sul salario minimo ma ho dubbi sull’opposizione’ – Notizie

Meloni: ‘Sono aperta al dialogo sul salario minimo ma ho dubbi sull’opposizione’ – Notizie

Meloni: ‘Sono aperta al dialogo sul salario minimo ma ho dubbi sull’opposizione’ – Notizie


“Io ho aperto al dialogo sul salario minimo ma non credo ad una opposizione dialogante, a buona parte dell’opposizione qualsiasi cosa tu faccia non va bene”. Lo afferma Giorgia Meloni parlando a Sky Tg 24.
“Quando vedo invece un approccio non pregiudiziale, come quello di Calenda sul salario minimo, non ci sono problemi. Ma ribadisco i dubbi su questa materia. Detto questo, senza pregiudizi è importante il dialogo e il tentativo di trovare una posizione condivisa.”

All’intervistatore che le chiedeva se crede nella disponibilità al confronto con l’opposizione, Meloni risponde di “no”. “Sono io – rivendica – che ho aperto al dialogo sul salario minimo. Io ho fatto l’opposizione, non ho mai avuto problemi a dialogare ma buona parte dell’opposizione qualsiasi cosa tu faccia dice che non va bene e io lo considero un approccio sbagliato, che non è stato il mio”. Lei apprezza invece “quando vede un approccio non pregiudiziale, ad esempio l’appello di Calenda sul salario minimo”.
“Io – dice ancora – capisco il tema del salario minimo, è un tema per me sensibile garantire salari adeguati. Il dubbio che ho sul salario minimo è che possa diventare sostitutivo e non aggiuntivo. Se ci sono soluzioni possibili sono disponibile e aperta a parlarne, quando parte dell’opposizione cerca il dialogo è giusto darlo. Spero sempre di trovare un’opposizione dialogante”.

Le reazioni: Giuseppe Conte

“Se la presidente Meloni vuole davvero dialogare sul salario minimo – e direi che letti i sondaggi le conviene – faccia una cosa concreta. Dica ai suoi parlamentari di rientrare prima dalle ferie e ci anticipi se è d’accordo con la nostra proposta, potremmo approvarla già ad agosto”. Lo scrive su Facebook il presidente di M5s Giuseppe Conte in un passaggio di un intervento a commento delle parole della premier sulla sua disponibilità al dialogo con l’opposizione.
“Leggo – sottolinea Conte nel post – che la Presidente Meloni prova a riscrivere la sua storia politica. Ha dichiarato che quando era all’opposizione non aveva problemi a dialogare e ci invita, oggi che siamo all’opposizione, a essere più aperti al dialogo”. “Quanto al passato – dice Conte – non ci ricordiamo affatto una Meloni dialogante durante il periodo più duro della pandemia del Conte II. Ricordiamo quando si accalorava per convincere i cittadini che eravamo dei ‘criminali’. Ci ricordiamo una leader che, con veemenza, contestava ogni misura a prescindere. È vero, invece, che l’opposizione a Draghi fu una finta opposizione”.
Se vuole dialogare oggi, aggiunge Conte “dica ai suoi parlamentari di rientrare prima dalle ferie e ci anticipi se è d’accordo con la nostra proposta, potremmo approvarla già ad agosto”. “Quanto al resto – prosegue – il Movimento 5 Stelle è sempre per il dialogo purché finalizzato al bene dei cittadini: abbiamo aperto da mesi al confronto sul Pnrr ma non ci è arrivata nessuna risposta; abbiamo lanciato il progetto degli stati generali per riformare la Rai e tenerla lontana dai partiti e vedremo se ci sarà disponibilità. Siamo pronti – noi sì – al dialogo per tagliare i vitalizi, per aiutare il governo a superare il fallimento sull’immigrazione, visto che gli sbarchi sono più che raddoppiati, per venire incontro alle sofferenze del ceto medio e delle fasce deboli della popolazione, per contrastare le misure di favore contro evasori e corrotti, per superare questa balorda legge elettorale e per rafforzare le misure di contrasto alla criminalità organizzata.
Ci permetta la Presidente Meloni di essere scettici sulle capacità di dialogo del suo Governo, che ieri ha fatto scrivere dall’Inps un sms a 169mila famiglie in estrema difficoltà dicendo loro: d’ora in poi arrangiatevi da soli!”.

 

Le reazioni: Laura Boldrini

“Da ieri in Italia 169mila famiglie sono lasciate al loro destino. È bastato leggere un sms per far precipitare migliaia di persone nello sconforto più totale. Senza il reddito di cittadinanza, in molti non avranno più neanche il minimo per sopravvivere”. Lo scrive Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico e Presidente del Comitato Permanente della Camera sui Diritti umani nel mondo. “La colpa della povertà – aggiunge – secondo questa destra al governo, è dei poveri che non vogliono fare niente, che non si rimboccano le maniche. Che preferiscono starsene sul divano, come amano dire con disprezzo i leader della destra. Al contempo, seguendo lo stesso impianto ideologico, il governo di Giorgia Meloni è contrario alla proposta di legge delle opposizioni sul salario minimo, la norma che stabilisce che nessun lavoratore e nessuna lavoratrice possono essere pagati meno di 9 euro all’ora. A questo si aggiunge il rifiuto di considerare – come fatto in altri Paesi Ue – misure a sostegno dei salari medio-bassi, necessarie per mitigare l’impatto dell’inflazione”. “Siamo chiaramente di fronte a un vero e proprio accanimento della destra contro chi sta peggio – conclude – considerato una zavorra per la società e, in quanto tale, non meritevole di ricevere denaro pubblico. Un accanimento che straccia pure l’articolo 3 della nostra Costituzione”.

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www.ansa.it è stato pubblicato il 2023-07-29 20:15:05 da