Mense scolastiche a Bari, guerra e caos infinito: le carte bollate fanno saltare il servizio

BARI – Per ora niente pasti da servire. Per un caso che rischia di diventare abbastanza «indigesto». Non c’è ancora una data certa e così da domani molti bambini rischiano di restare letteralmente a bocca asciutta. Nulla da fare a Bari per il servizio di refezione scolastica il cui avvio, seppur parziale, era stato calendarizzato per domani. La tanto annunciata data di lunedì 7 ottobre – ok al pranzo nelle scuole cittadine del primo lotto (corrispondente ai quartieri Palese, Santo Spirito, Marconi, San Girolamo, Fesca, Libertà, Murat e Bari vecchia) – è stata ufficialmente cancellata dal Comune.

Tutto ruota attorno alla battaglia giudiziaria e legale tra le due ditte che da un anno, tra ricorsi e controricorsi, si contendono il maxi appalto da 13 milioni di euro suddiviso in due lotti per il quadriennio 2023-2026. Da una parte il raggruppamento temporaneo di imprese Solidarietà e lavoro e Vivenda che si è aggiudicato entrambi i lotti, dall’altro la ditta uscente e seconda classificata Ladisa Ristorazione, che ha depositato un ricorso urgente al Tar per chiedere la sospensione dell’affidamento del servizio.

La decisione della giustizia amministrativa è attesa nella giornata di domani e un eventuale accoglimento del ricorso metterebbe tutto in discussione creando di fatto un bel rompicapo e un vero e proprio stallo. E forse è da ricercare proprio qui – attendere prima la decisione del Tar – la scelta prudenziale del Comune nel differire il servizio di mensa che a Bari riguarda circa 4.500 da alunni delle scuole dell’infanzia e delle primarie che effettuano il tempo pieno o i rientri pomeridiani.

Ma da Palazzo di Città la spiegazione dell’ennesimo rinvio (la prima data fissata per l’avvio della refezione era quella del 1° ottobre) è da ricercare su altri aspetti…