Mineracqua esprime forte perplessità per i contenuti diffusi da Altroconsumo in merito ai recenti test condotti su alcune acque minerali naturali italiane, contestandone l’approssimazione metodologica e la narrazione allarmistica.
“Ancora una volta siamo costretti a intervenire per rettificare informazioni fuorvianti e prive di fondamento normativo,” afferma Ettore Fortuna, Consigliere Delegato e Vicepresidente dell’associazione. Secondo Mineracqua, i test di Altroconsumo sono stati condotti unilateralmente e senza fornire indicazioni sulle metodiche utilizzate, danneggiando ingiustamente la reputazione di un settore altamente controllato.
La sicurezza delle acque minerali italiane è garantita da una filiera di controlli rigorosi, che coinvolge ASL, ARPA, università, aziende e autorità sanitarie. Ogni fase, dalla sorgente al prodotto imbottigliato, è monitorata da procedure HACCP, analisi annuali e campionamenti regolari presso i punti vendita da parte di enti competenti come NAS e ASL.
Altroconsumo contesta la presenza di TFA (acido trifluoroacetico) in alcune acque, definendone i livelli “eccessivi”. Mineracqua chiarisce che in Italia non esiste alcun limite attualmente applicabile per il TFA nelle acque potabili o minerali, né è in vigore la bozza di decreto che propone un tetto massimo di 10 μg/L. Di conseguenza, l’utilizzo del termine “eccessivo” è privo di riferimenti concreti e fuorviante.
“Un confronto corretto avrebbe dovuto includere le concentrazioni di TFA presenti anche nelle acque potabili,” spiega Fortuna, “dimostrando che le acque minerali esaminate sono comunque ben al di sotto di tali valori.”
Altroconsumo denuncia la presenza “eccessiva” di metalli come arsenico, alluminio, manganese e nichel. Mineracqua precisa che arsenico e alluminio non sono classificati come metalli pesanti, e che tutti i limiti normativi – laddove previsti – sono stati rispettati.
“Un’acqua con 9 μg/L di arsenico e una con 1 μg/L sono equivalenti dal punto di vista tossicologico,” si legge nella nota, evidenziando inoltre che il manganese è un elemento essenziale e che per l’alluminio non esistono limiti di sicurezza vincolanti, ma solo valori indicativi.
Anche in merito alla presenza di nitrati, Mineracqua respinge con decisione le accuse. I nitrati sono composti naturalmente presenti nel suolo e nelle piante, fondamentali per la nutrizione vegetale. La loro presenza nelle acque minerali è fisiologica e non implica necessariamente una contaminazione umana della sorgente.
“Le affermazioni di Altroconsumo generano allarme infondato nei consumatori”, conclude Fortuna. “Sarebbe auspicabile una comunicazione più responsabile, fondata su parametri scientifici consolidati e trasparenza metodologica, nel rispetto di un settore che da decenni garantisce la qualità e la sicurezza del prodotto imbottigliato.”
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