Morire per il lavoro


Gabriele Pasciullo ricorda così la tragedia che lo coinvolse con alcuni concittadini di Montefalcone del Sannio oltre trent’anni fa mentre operava in un’azienda edile del Nord Italia. L’incidente che lo ha costretto su una carrozzina avvenne in uno dei tragitti legati all’attività professionale: momento nel quale l’incolumità dei lavoratori è ancor oggi molto vulnerabile. 

Aumentano i morti del lavoro poco sicuro  

A riprova della persistenza di una piaga che viola la dignità umana proclamata nella Costituzione repubblicana e prende corpo in poche cifre eloquenti. Tra gennaio e agosto 2024 gli infortuni denunciati nel nostro paese ammontano a 386.554, 1.151 nel territorio molisano di cui quasi 900 nella provincia di Campobasso. Fenomeno in aumento a livello regionale rispetto ai numeri già allarmanti dello scorso anno. Ed è in crescita, nello stesso arco temporale, il numero delle persone morte mentre svolgevano una mansione necessaria per vivere e costruire un futuro con le loro famiglie: 680 in Italia, e 3 in Molise. Ricordate dall’Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro con un corteo e una messa solenne nella Cattedrale di Campobasso. 

Le cifre allarmanti sulle malattie professionali 

La carenza di misure finalizzate a garantire la sicurezza di collaboratori e dipendenti da parte di tante aziende e la scarsa consapevolezza del problema che grava tuttora nelle zone più arretrate della penisola si riflette anche sull’incremento delle malattie sviluppate nel corso dell’esperienza lavorativa. Poco meno di 59mila venute alla luce nel territorio nazionale – oltre 10mila in più a confronto con il 2023 – 686 delle quali rilevate in Molise. Realtà in cui la crescita di tali patologie è schizzata al 75 %, con un raddoppio dei casi nella provincia di Isernia.

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www.rainews.it è stato pubblicato il 2024-10-13 13:26:00 da


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