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la tragedia
Nel corso de “Il cavallo e la torre”, Marco Damilano mostra nuovi atti sulla strage del 26 febbraio 2023 costata la vita a 94 migranti
Pubblicato il: 13/09/2024 – 21:10
CUTRO Si torna alla notte del 26 febbraio 2023, a Steccato di Cutro, quando naufragò il caicco “Summer Love” con a bordo 180 immigrati. “Il cavallo e la torre”, in onda questa sera alle 20.40 su Rai3, torna a parlare del naufragio di Cutro nella prima puntata di maggiore durata della nuova stagione, ogni venerdì dai canonici 10 minuti di diretta si passa a 15. Il programma di Marco Damilano, che per primo aveva indagato sui ritardi nei soccorsi al caicco “Summer Love” mostra nuovi documenti inediti della strage – in cui morirono 94 migranti, di cui 34 bambini – a pochi giorni dalla chiusura della indagini della procura di Crotone che si sono concluse con sei indagati. Il conduttore riporta orari e conversazioni tra la Guardia di Finanza e la Guardia Costiera di Reggio Calabria. «Alle 23.03 le autorità italiane hanno tutte le informazioni». Le comunicazioni tra Gdf e Guardia Costiera di Reggio Calabria Proseguono, dai toni si intuisce come entrambi sapessero della presenza in mare dell’imbarcazione che stava «navigando a sei nodi». Come riferisce Damilano, «la Finanza non ha dubbi, è una operazione di polizia, partono una vedetta ed un pattugliatore che tornano indietro» cause condizioni meteo avverse. Sono le 3.48 quando i finanzieri comunicano con la guardia costiera e segnalano «condizioni meteo difficili e navigazione complicata». Ci sono 180 migranti a bordo di una nave, resteranno in mare fino alla tragedia.
Arriviamo al documento inedito mostrato da Damilano, una ricostruzione di un interrogatorio per sommarie informazioni eseguito dal Pm Pasquale Festa e l’ex comandante della Capitaneria di porto di Crotone, il capitano di vascello Vittorio Aloi, oggi comandante in seconda a Livorno. Quest’ultimo risponde alle sollecitazioni del pubblico ministero. «La barca navigava in perfetto assetto, alla Guardia Costiera è arrivata l’informazione alle 11.30, noi sapevamo che c’era la Gdf», dice il capitano. Il pm insiste. Se voi aveste avuto la consapevolezza delle 180 persone presenti sulla barca sarebbe cambiato qualcosa? Aloi risponde. «Probabilmente si, non abbiamo avuto il tempo di uscire dal porto. Noi da mezzanotte fino alle 4.20 non abbiamo avuto chiamate. Saremmo usciti e avremmo raggiunto il target».
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www.corrieredellacalabria.it è stato pubblicato il 2024-09-13 21:10:48 da Redazione Corriere
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