«Nessuno scempio, ne ripianteremo il doppio»

«Nessuno scempio, ne ripianteremo il doppio»




«Nessuno scempio, ne ripianteremo il doppio»

ANCONA – Le Terrazze di Portonovo torneranno più belle di prima. Quando? «Già alla fine di novembre». La promessa arriva dal produttore del film “Il Maestro” che verrà girato in parte anche nella baia a partire dal 22 ottobre prossimo. Una scena che ha richiesto il posizionamento di un campo da tennis in riva al mare che poi verrà rimosso definitivamente. L’amministratore delegato della Indigo Film, Nicola Giuliano, oggi ha parlato alla stampa nel corso di una conferenza convocata dal Parco del Conero, a Sirolo, per chiarire alcuni aspetti sulle autorizzazioni rilasciate allo sfoltimento della boscaglia che si trova a ridosso della spiaggia delle Terrazze, uno degli angoli più suggestivi e incontaminati di Portonovo. Al posto dei lecci tagliati, ben 23 alberi, saranno piantati altri fusti e altre piante che restituiranno alla zona il suo habitat naturale. L’ad della Indigo si è collegato via video per rassicurare sul corretto operato della produzione in un’area tanto cara agli anconetani e non solo. «Ho rispetto dell’ambiente – ha detto Giuliano – fa parte del mio stato etico. Non mi sognerei mai di deturpare un bosco per un film. Capisco che certe notizie se date nel modo sbagliato suscitano certe reazione ma io ho uno spirito ambientalista. Abbiamo chiesto un regolare permesso e il Parco ce lo ha concesso a patto che sarà a nostre spese la riqualificazione dell’area. Ripianteremo il doppio degli alberi». Per i tempi Giuliano è ottimista e promette «entro la fine di novembre faremo tutto». Le riprese del film a Portonovo finiscono il 31 ottobre. Dal giorno dopo la produzione ha detto che inizierà il ripristino dei luoghi con le migliorie indicate dalle prescrizioni del Parco del Conero. Per allestire il campo da tennis la Indigo sta pagando anche l’occupazione del suolo pubblico ma non ha saputo indicare quanto paga.Grazie all’intervento che faranno, con l’opera di rimboscamento, i nuovi giochi per i bambini, le panchine e le staccionate ormai fradice, il Parco avrà ripristinato l’habita a costo zero. Ma si avrà la stessa ombra questa estate? Gli stessi alberi? «Un leccio ricresce velocemente, 20 anni e avremo di nuovo gli alberi ma ne metteremo altri di pronto effetto – ha spiegato Marco Zannini, direttore del Parco del Conero -. Il 90 % del bosco del Conero è un rimboscamento, prima non c’era niente L’uomo ha rimpiantato piante, il ripristino è possibile il Conero ne è un esempio»

L’alternativa per ripristinare l’habitat, deturpato nel tempo anche per la fruizione dell’uomo, «sarebbe stata quella di chiuderla alle persone – ha sottolineato Luigi Conte, presidente del Parco del Conero – perché il Parco non ha i fondi per fare l’intervento» . Una normativa della Comunità Europea prevede che entro il 2030 il 30% degli habitat dei parchi siano in buone condizioni. Poi l’ammissione di una mancanza di comunicazione che ha generato le polemiche di questi giorni. «Avremmo fatto bene a dire prima ai cittadini l’opportunità che si sta presentando per le Terrazze – ha detto Conte – con la riqualificazione dell’area che seguirà al taglio degli alberi così che non passasse come una forzatura per farci fare un film e in rispetto delle norme e non in deroga alle stesse come qualcuno ha erroneamente pensato». «Il taglio raso delle ceppaglie – ha aggiunto Zannini – permetterà di avere dei nuovi germogli che diventeranno polloni che diventeranno alberi in maniera più naturale perché oggi il bosco è artificiale, fatto dall’uomo per tagliare legna per fare carbone, frutto di una tradizione che c’era in quella zona subito dopo la guerra, fino agli anni 50-60».


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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-10-10 21:01:23 da


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