«Non ricordo di aver usato il coltello»

«Non ricordo di aver usato il coltello»




«Non ricordo di aver usato il coltello»

ANCONA – Omicidio di Cerreto d’Esi, il processo è arrivato alle battute finali. Questa mattina, davanti alla Corte d’Assisi di Ancona, c’è stato l’esame dell’imputato.  «Avevo una ossessione, quella di capire perché mia moglie mi voleva così male. Il coltello l’ho preso a casa mia. Dell’omicidio ricordo solo un urlo. Sono tornato in me quando ho visto mia figlia e la mano sporca di sangue. Le ho detto chiama una ambulanza, chiama i carabinieri, vedi che ho fatto a mamma». Franco Panariello, il 56enne campano che il 14 ottobre del 2023 ha ucciso a coltellate la moglie Concetta Maruocco, 53 anni, ha raccontato così i fatti di quella notte, avvenuti in casa della donna. Il delitto si consumò nonostante l’uomo avesse il braccialetto elettronico, per un divieto di avvicinamento a moglie e figlia, che però non entrò in funzione perché probabilmente scarico. Reo confesso per il femminicidio della moglie, da cui si stava separando, durante l’esame in aula ha ribadito su domanda del pubblico ministero Paolo Gubinelli di aver uccido lui la consorte. «Si purtroppo sono stato io, ho sbagliato, non me lo perdonerò mai» ha ammesso. Il pm ha proseguito l’esame chiedendo dettagli di quella sera, sul motivo perché se voleva solo un chiarimento si è portato dietro il cotello e perché farlo in piena notte. «Non lo so. Se volevo farle del male avrei potuto farlo in qualsiasi orario – ha risposto Panariello – conoscevo a memoria gli spostamenti di mia moglie». Il coltello sarebbe stato solo per intimidirla «nel caso non mi avesse lasciato parlare».

L’imputato ha raccontato di aver trovato le chiavi di casa dentro un borsone delle vacanze, molto tempo prima e di averle tenute e usate quella sera per aprire la porta. L’atto in cui l’ha accoltellata, «52 colpi» gli ha ricordato il nubblico ministero, ha detto di non ricordarlo «non lo so dire, ho solo dei flash, non ricordo nemmeno che ho usato un coltello». Poi ha spiegato che quel periodo era stressato «non dormivo più notte per le menzogne che mia moglie ha detto su di me (in merito al processo per maltrattamenti che si è chiuso ieri con una condanna a 5 anni per Panariello, ndr), volevo solo chiarirmi io l’ho amata più della mia vita». Questa mattina doveva essere sentito anche il medico legale che ha fatto l’autopsia alla vittima ma non si è presentato. Verrà acquisita la perizia già depositata senza bisogno di riconvocarlo. L’avvocato dell’imputato, Ruggero Benvenuto, aveva chiesto alla Corte una perizia psichiatrica sul suo assistito ma l’istanza è stata respinta. Prossima udienza il 17 dicembre per discussione e sentenza.


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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-10-25 20:36:36 da


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