“Qui è come stare in famiglia, c’è serenità, si vive insieme!”
Abitare insieme condividendo spazi e sostegno, abitare le relazioni per combattere quel male pericoloso che pervade chi invecchia, soprattutto nei giorni di festa, la solitudine:
“Può essere una risposta alla solitudine, qui si vive in famiglia, si vede la televisione si condividono momenti di festa, come il Natale – racconta Gianni Zillante, direttore del Consorzio Servizi Sociali dell’Ovadese -. Momenti festosi che in solitudine non si riuscirebbero a vivere”.
Due alloggi che ospitano quattro anziani ciascuno, persone che hanno bisogno di aiuto pur mantenendo un certo grado di autonomia e che qui trovano un appoggio con un assistente familiare 24 ore su 24. Una quota di co-partecipazione per chi può permetterselo e quel quid che fa la differenza.
“La socializzazione è l’ingrediente magico che riesce a creare armonia, equilibio che la solitudine degrada, fattori positivi sulla salute”, prosegue Ziliante.
“Qui sono fra amici, una partitina a carte, una chiacchiera… È una buona vigilia, la migliore degli ultimi anni!”
Un progetto nato con i fondi del Pnrr. 2 milioni e 400 mila euro per il cohousing di oggi e la ristrutturazione del vecchio ospedale che ospiterà due nuovi appartamenti per anziani con quelle stesse prerogative.
“L’umanità, il rispetto che sono le cose più importanti. Soprattutto nelle feste, ma qui è sempre festa!”
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