Quasi tutti d’accordo in Consiglio comunale sull’ampliamento dell’azienda “Telema” a Quarto. Nella frazione, nella porzione sotto la giurisdizione del Comune di Piacenza, la ditta che produce resistenze elettriche vorrebbe espandersi di 7mila metri quadrati. Soltanto “Alternativa per Piacenza” si è astenuta, mentre il centrodestra ha dato l’ok insieme alla maggioranza.
«Parliamo di un’azienda storica – ha spiegato Adriana Fantini, assessore all’urbanistica – del ’75, guidata dal presidente Mario Fornari, che chiede di potersi ampliare. Il gruppo Telema ha una quarantina di aziende nel mondo, ma continua a crescere a Piacenza, perché non pensano di delocalizzare». «L’ampliamento viene ritenuto necessario dal privato, che aveva già affittato capannoni a Settima per ospitare materiali. Ora è previsto un nuovo capannone per la produzione con un fabbricato per gli uffici e spogliatoi per i lavoratori. In questo modo verranno razionalizzati gli spazi e preparata un’area parcheggio privata interna da 79 auto, con 6 posti per autotreni. L’ampliamento causerà l’aumento di traffico di tre autotreni al giorno. È previsto anche il riscaldamento di tutti i capannoni».
Critico Luigi Rabuffi (ApP) sull’operazione. «L’investimento consentirà un aumento del personale di 30 lavoratori, che confligge con i 50 nuovi dipendenti annunciati e indicati nelle perizie tecniche. Sarebbe interessante sapere se saranno 30 o 50. Il consumo di suolo agricolo, invece, è certo. E poi è strano il fatto che l’azienda abbia prima presentato l’iter per l’allargamento nell’agosto scorso, e solamente a dicembre sia diventata proprietaria di quel terreno agricolo. Hanno fatto un investimento al buio, il Comune si è attivato per l’iter e il privato neanche era proprietario di quell’area. Hanno pagato al rogito un terreno agricolo ad un prezzo di valore molto più basso di quello attuale. In tutto questo, aumenterà il traffico dei mezzi pesanti su strada Regina».
«Dovevano essere 50 i nuovi assunti – ha replicato l’assessore Fantini – ma alcune assunzioni sono già partite in anticipo prima del termine dell’iter urbanistico».
Matteo Anelli (Pc Coraggiosa) vede nel progetto «serietà e sostenibilità ambientale, con 300 alberi di compensazione». «È una ratifica – ha detto Massimo Trespidi (Civica Barbieri-Liberi) – a compimento di un iter amministrativo, i 20 enti locali coinvolti esprimono un parere favorevole. Nessuno ha espresso osservazioni in questi mesi. Come possiamo votare contro lo sviluppo economico? Ci lamentiamo della logistica e poi votiamo contro alle aziende di qualità?». «In questa pratica c’è sostenibilità economica – ha espresso anche la capogruppo Patrizia Barbieri – ambientale, non si può dire di no. Impoveriremmo il territorio. Sarebbe bello avere a che fare sempre con progetti del genere». Hanno rimarcato la bontà dell’iniziativa privata anche Claudia Gnocchi (Civica Tarasconi), Andrea Fossati (capogruppo Pd) e Caterina Pagani (Pc Oltre).
«Rabuffi ha rilevato gli elementi positivi della pratica – ha preso la parola il collega Stefano Cugini (ApP) – ma sottolineato le parti negative o poco chiare. Non è che i cittadini hanno il tempo e la competenza per presentare osservazioni urbanistiche per chiedere chiarimenti sull’intervento».
www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-03-26 09:30:00 da
0 Comments