FOGGIA – Oggi venerdì 6 giugno, la Polizia di Stato, all’esito di una minuziosa attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip nei confronti di 11 persone gravemente indiziate dei reati di spaccio di sostanze stupefacenti.
Le investigazioni, condotte dal commissariato di Pubblica Sicurezza di San Severo – anche attraverso l’utilizzo di attività tecniche – hanno permesso di mettere in luce un vasto smercio di droga tra Lesina, Campomarino, San Nicandro Garganico, Cerignola e Ruvo di Puglia – e consentito di ricostruire il ruolo centrale che sarebbe stato assunto da un cittadino albanese nella gestione di ingenti quantitativi di droga, operando come grossista e principale fornitore di coca e hashish.
Le negoziazioni venivano state svolte con grande riservatezza e facendo molta attenzione, attraverso l’utilizzo di applicazioni di messaggistica crittografata e, solo raramente, facendo ricorso alla comunicazione telefonica tradizionale.
Attraverso il monitoraggio di tre autovetture in uso al grossista, tutte intestate a un noleggiatore operante nella zona garganica, si è riusciti a risalire ai contatti e ai soggetti che sarebbero coinvolti nell’attività di spaccio e a ricostruire i rapporti del cittadino albanese con noti pregiudicati locali.
Le ipotesi investigative hanno trovato conferma grazie a due fondamentali riscontri ottenuti da attività tecniche audio-video che hanno permesso di documentare, dettagliatamente, una trattativa con relativo scambio di droga tra l’uomo, un noto pregiudicato ed un cittadino albanese, non ancora identificato, nel territorio di Ruvo di Puglia e, inoltre, il trasporto di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente, circa 13 kg, con relativo utilizzo di armi per assicurarne il trasporto.
L’indagine ha permesso di far luce su un’importante smercio di droga ed ha consentito di individuare una serie di soggetti concorrenti tra loro e operanti in più province, tra cui numerosi pluripregiudicati, figure note nella criminalità garganica, a dimostrazione della pericolosità delle persone indagate e della profonda ramificazione delle stesse nel territorio della Provincia di Foggia.
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