Palermo, tra sole, scippi e l’ombra di un’indifferenza diffusa: la kalsa in balia del degrado – BlogSicilia

Palermo, tra sole, scippi e l’ombra di un’indifferenza diffusa: la kalsa in balia del degrado – BlogSicilia


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Palermo, 7 giugno 2025 – La scena è di quelle che ti aspetti in una cartolina estiva: il sole caldo di Palermo che accarezza la pelle, il profumo del mare che si mescola a quello del sale. Eppure, la realtà, alle nostre latitudini, ha sempre un retrogusto amaro, un velo di degrado che si posa anche sulle giornate più limpide. E quanto accaduto ieri pomeriggio alla kalsa è un campanello d’allarme che non possiamo più ignorare.

Un ragazzo, uno dei tanti che cerca un attimo di pace sotto il sole di giugno, si sta godendo il meritato riposo. Ha la testa appoggiata su uno zaino vuoto, svuotato di tutto tranne che delle chiavi di casa, un piccolo gesto di fiducia in un mondo che, purtroppo, sembra non meritarsela sempre. Un’oasi di tranquillità interrotta dal suono di una telefonata. Si alza, risponde, assorto nella conversazione con le cuffie, non si accorge di nulla. Non si accorge di quel soffio gelido a 15 centimetri dal collo, del furtivo movimento che gli sottrae il suo misero giaciglio.

È un passante, l’unico occhio vigile in una scena di potenziale indifferenza, a scuotere il ragazzo dalla sua distrazione. “Ti stanno rubando lo zaino!”, gli dice, indicando una sagoma scura che si allontana rapidamente. Una figura, a suo dire, un uomo vestito completamente di nero, che il passante descrive come un “marocchino”, un dettaglio che aggiunge un’ulteriore sfumatura di disagio a una situazione già incresciosa.

Il ragazzo, sbigottito e incredulo, realizza l’accaduto, si infila le scarpe,si dirige nella direzione indicata. La scena è surreale: l’uomo si allontana da una piazzetta delimitata da una fitta vegetazione e da qualche pianta nana. Alle due estremità, due coppie immerse in effusioni, ignare, o forse semplicemente indifferenti, a ciò che stava accadendo a pochi metri da loro. Il giovane intravede una figura di uomo che in lontananza si allontana da quella area, tenta di ottenere una reazione dall’individuo, di valutare la reazione dalla “chiamata” , ma la risposta è più volte accompagnata da un eloquente gesto di diniego.

La polizia, allertata, al telefono dispiaciuta, rassegnata, non offre soluzioni concrete, suggerisce la formalizzazione di una denuncia presso un commissariato. Un atteggiamento che sa di resa, di una battaglia persa in partenza contro un sistema che, forse, è troppo grande e complesso da affrontare.

Prendendo atto dell’amara realtà, il ragazzo, decide di tornare sul luogo del furto. E qui, la sorpresa: lo zaino è di nuovo lì, con tutto il suo contenuto, le chiavi di casa e l’illusione di una giustizia divina.

Ma l’episodio, pur con un lieto fine parziale, ha messo a nudo una realtà inquietante, un’ombra profonda che si allunga su Palermo. La scarsa o assente illuminazione notturna in alcune aree, soprattutto quelle più nascoste e ricche di vegetazione, è un invito a nozze per il degrado. Le zone di accampamento abusive, disseminate di fazzoletti, bottiglie e indumenti, testimoniano una presenza costante e incontrollata. I parcheggiatori abusivi, figure ormai endemiche del nostro tessuto urbano, spadroneggiano indisturbati, agendo come veri e propri “controllori” del territorio, senza che polizia o vigili urbani, questi ultimi visibili solo “in alta divisa” e presso le sedi istituzionali, sembrino voler intervenire. E poi, gli allacci abusivi alla rete elettrica, un fenomeno diffuso in buona parte delle attività del centro storico, che denunciano una tolleranza inquietante.

La verità è che l’episodio dello zaino rubato e ritrovato è solo la punta dell’iceberg. Il bivacco, i parcheggiatori abusivi, l’illegalità diffusa e tollerata, non sono più eccezioni, ma una normalità sconcertante. 

A tutto questo si aggiunge un altro, palpabile, segno di abbandono: le voragini stradali dalla kalsa fino al Porto, autentici pericoli per la circolazione, “tamponate” alla bell’e meglio con “pietruni”, soluzioni provvisorie che gridano vendetta e testimoniano la mancanza di una manutenzione seria e programmata.

E come se non bastasse, il caos è alimentato da un’altra piaga silenziosa ma sempre più invadente: le bici a motore a “pedalata assistita” fuori legge. Questi mezzi, spesso veri e propri motorini mascherati, scorrazzano impunemente soprattutto nei quartieri e nel centro storico, guidati da ragazzini e amici, ma anche da padri di famiglia che trasportano uno, due, con o senza prole, incuranti delle norme del codice della strada e mettendo a rischio la sicurezza di tutti.

Una normalità che denuncia una amministrazione prigioniera, inerte di fronte a un “popolo siciliano” descritto come svogliato, indelicato, senza la minima volontà di preservare la dignità e la bellezza della città.

Palermo ha una potenzialità turistica immensa, un tesoro che rischia di essere dilapidato da una gestione miope e da una diffusa indifferenza. Il bivacco non deve esistere, i parcheggiatori abusivi devono sparire. La città dell’isola merita di più. Merita il rispetto delle regole, la sicurezza per i suoi cittadini e un’immagine degna di una capitale di cultura e bellezza. Finché non ci sarà una presa di coscienza collettiva e un’azione concreta da parte delle istituzioni, episodi come quello di ieri alla kalsa continueranno a essere la triste, inevitabile, colonna sonora di questa Palermo attratta dal turista per “spinnarlo”



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www.blogsicilia.it è stato pubblicato il 2025-06-08 20:44:14 da Redazione


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