28 Maggio 2025 11:57
Dura lettera inviata da Enrico Tateo, presidente dell’Associazione parmense per Israele-Udai Parma, al sindaco di Parma, Michele Guerra. Oggetto del contendere: la mancata illuminazione in arancione del municipio per ricordare i piccoli Bibas, due bambini israeliani rapiti durante gli attacchi del 7 ottobre, divenuti simbolo della violenza contro civili inermi.
Nella lettera, diffusa anche sui social, Tateo denuncia un doppio standard nel modo in cui il Comune tratta i morti del conflitto israelo-palestinese. “Due pesi e due misure”, scrive, lamentando la commozione pubblica riservata ai bambini di Gaza e il silenzio, invece, su quelli israeliani. Un’accusa che si estende anche all’assenza della bandiera israeliana sul Ponte delle Nazioni, mentre sventolano regolarmente quelle della Palestina e della Pace.
Il tono della missiva è provocatorio, con una serie di proposte paradossali che evocano i più bui momenti della storia europea: cartelli discriminatori nei centri commerciali, abitazioni marchiate con simboli e stelle di David da indossare per strada. Tateo denuncia così quella che ritiene una deriva dell’antisionismo: “Oggi è persino più grave dell’antisemitismo, perché mira alla cancellazione stessa del diritto di esistere di uno Stato”.
La risposta del sindaco Guerra non si è fatta attendere. In una lettera aperta, il primo cittadino si dice profondamente deluso. Respinge come pretestuosa l’accusa di indifferenza, spiegando che la richiesta di illuminare il municipio era giunta troppo tardi per poter essere tecnicamente realizzata. Sottolinea inoltre che la bandiera israeliana è stata regolarmente riposizionata sul ponte, nonostante ripetuti atti vandalici, e che il recente spostamento è stato effettuato su consiglio dei carabinieri per facilitarne il monitoraggio.
Guerra condanna con fermezza l’ironia contenuta nella lettera di Tateo, giudicandola offensiva verso i morti della Shoah. “È grottesco evocare marchiature e cartelli, è un oltraggio alla memoria dei perseguitati e alla sofferenza degli ebrei sotto i regimi nazifascisti”, scrive il sindaco, ribadendo l’impegno dell’amministrazione contro ogni forma di odio e per la tutela della memoria storica. Il dibattito resta dunque acceso, riflettendo le tensioni che attraversano anche il contesto internazionale.
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