PARTECIPATE: 5 ORE SUMMIT E NOMINE IN ALTO MARE. LITE FDI E LEGA, TRA 3 GIORNI TEMPO SCADUTO | Notizie di cronaca

PARTECIPATE: 5 ORE SUMMIT E NOMINE IN ALTO MARE. LITE FDI E LEGA, TRA 3 GIORNI TEMPO SCADUTO | Notizie di cronaca



L’AQUILA – Oltre cinque ore di serrato confronto e ancora un nulla di fatto, e anzi le distanze si sono ancor di più divaricate. Con un muro contro muro tra Fratelli d’Italia in primis, che vuole fare cappotto, e la Lega, che resiste come i 300 spartani alle Termopili contro le armate di Serse.

Questo l’esito dell’ennesimo tavolo del centrodestra del riconfermato Marco Marsilio di Fdi, iniziato oggi alle 15 e terminato poco prima delle 20, chiamato a decidere le nomine degli enti regionali, in base ai nuovi equilibri usciti dalle urne il 10 marzo. E questo quando mancano tre giorni a giovedì 10 ottobre, allorché scoccheranno i 180 giorni a partire dall’insediamento del 10 aprile del nuovo consiglio uscito dalle urne delle regionali, termine ultimo per  confermare o sostituire presidenti, direttori e cda, in base alla norma nazionale, dopo di che i cda potranno assumere solo quelle decisioni strettamente necessarie per “evitare pregiudizi all’ente”, a risponderne, anche pecuniariamente, saranno coloro che avevano l’onere di rinnovare le nomine.

Il problema è sempre lo stesso, irrisolto da maggio: Fdi, forte del 24,1% preso alle regionali, pretende da subito il vertice degli enti in scadenza, come la Saga, di cui è presidente ora il presidente Vittorio Catone, in quota Lega, vuole mantenere Abruzzo progetti, di cui è già suo amministratore unico Andrea Di Biase, capo di gabinetto del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e l’Arap, dove è presidente Giuseppe Savini, in quota Fi, affidandolo su volontà di Marsilio, al commissario Mario Battaglia, responsabile dell’Ufficio Affari Legali Agricoltura e Sviluppo Economico della Regione .

Forza Italia si terrà intanto stretta la Tua, la società regionale del trasporto pubblico, dove è presidente il segretario provinciale dell’Aquila degli azzurri Gabriele De Angelis, ex sindaco di Avezzano. Mentre la Fira, la finanziaria regionale, Fdi vuole darla a Noi Moderati, dove ora è presidente, in quota Lega, Giacomo D’Ignazio, ma il problema è che la governance scade nel 2026. E un accordo a scadenza di due anni, in politica, spesso è come se fosse scritto sulla sabbia.  Nel mirino c’è poi l’Ersi, l’ente regionale del servizio idrico, di cui è presidente Nunzio Merolli, quota Lega, anche lui.

Lasciando alla Lega solo una delle tre Aziende per il diritto agli studi universitari (Adsu), e una delle cinque  Ater, le le Aziende territoriali per l’edilizia residenziale, con l’argomento, sempre lo stesso, che i salviniani che avevano fatto cappotto la passata legislatura, quando erano la prima forza al 27%, hanno già, con rinnovi blindati, due caselle pesantissime, l’Arta, l’Agenzia regionale della tutela ambientale, con il direttore Maurizio Dionisio, confermato l’anno scorso per cinque anni, e l’Asr, l’Agenzia sanitaria regionale, con direttore Pierluigi Cosenza, con mandato in scadenza nel 2026.

La Lega però ovviamente non ci sta e vuole mantenere almeno un ente di primo livello, non accontentandosi di un Ater (con le altre tre a Fdi, e una a Fi) e di una Adsu ( con le altre due una ciascuna a Fdi e Fi).

E così i salviniani hanno tirato fuori l’arma più efficace per la strenua resistenza: negare la delega al presidente del consiglio, Lorenzo Sospiri, di Forza Italia, per le nomine di competenza del Consiglio, che sono le Adsu, le Ater, l’Arap e l’Ersi, che si occupa del ciclo idrico integrato. Mentre ad esempio Abruzzo Progetti e Saga sono di competenza di Marsilio.

Questo significa che se nella conferenza dei capigruppo con il neit della Lega non ci sarà unanimità, Sospiri dovrà convocare un consiglio regionale per fare le nomine, alla scadenza dei 180 giorni. Con i consiglieri che votano a scrutinio segreto, e con tutte le incognite del caso e con franchi tiratori in agguato.

A partecipare all’incontro i capigruppo del centrodestra, il senatore Etel Sigismondi per Fdi, il deputato Nazario Pagano per Fi, il sottosegretario di Stato all’Agricoltura Luigi D’Eramo per la Lega, l’ex parlamentare Paolo Tancredi per Noi moderati. E i capigruppo: per Fdi Massimo Verrecchia, per Fi Emiliano di Matteo, per la Lega  Vincenzo D’Incecco, per Noi Moderati Marianna Scoccia, per Marsilio presidente Giampaolo Lugini, al posto del capogruppo Luciano Marinucci. Per la Lega c’era anche il vice segretario regionale, Sabrina Bocchino.

Contrariamente a questo scenario, confermato da più fonti, c’è anche chi, uscito dal summit, ha detto invece che non è stata una fumata nera, ma grigia, nel senso che un accordo di massima sarebbe stato trovato, anche se i nomi dei nuovi componenti dei cda, e di quelli da confermare eventualmente, ancora non sono stati messi sul tavolo. Ma arriveranno nelle prossime ore.

Ancora una volta gli astanti si sono dati mandato del massimo riserbo, ma nessuno si è posto il minimo problema dell’informazione alla collettività attraverso i media. Pagano, a proposito delle bocche cucite, ha però ironizzato, “ora alcuni giornali web scriveranno comunque il resoconto”. Filippo Tronca

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