L’approvazione della delibera di ricognizione sulle partecipazioni societarie del Comune di Modena, presentata dall’assessore ai Rapporti con le partecipate Paolo Zanca, è stata preceduta da un dibattito aperto da Fratelli d’Italia con Paolo Barani che ha affermato che la società CambiaMo, “che sta in piedi grazie a contributi pubblici, ha contratto prestiti e paga interessi passivi solo per la pervicace volontà di riqualificare l’Rnord, una fucina di degrado e di sperpero del denaro pubblico. Miglior contenimento dei costi sarebbe non perseguire progetti non perseguibili come, appunto il recupero dell’Rnord, per evitare di buttare soldi pubblici tra debiti e obiettivi mancati”. Il consigliere è intervenuto anche su Seta chiedendo quali saranno i vantaggi dell’inserimento in Tper annunciato dal presidente De Pascale: “Per Modena significherà un’ulteriore perdita di potere politico: se dobbiamo cedere le nostre aziende, almeno facciamo in modo di renderle virtuose per continuare ad avere un peso nelle decisioni e non fallimentari a causa di un management inefficiente”. Anche Luca Negrini si è concentrato sull’Rnord definendolo “il più grande fallimento targato Pd a Modena. Un problema non solo per i residenti, ma anche di degrado, pure in termini igienico-sanitari, e insicurezza per la città. È una delle piazze di spaccio e uno dei centri più pericolosi di Modena e, nonostante siano stati spesi soldi pubblici a valanga per riqualificarlo, da lì non è mai partito niente di buono. Dire che non è male è mentire ai modenesi”. In dichiarazione di voto, Elisa Rossini ha ricordato che la preoccupazione del gruppo su CambiaMo deriva dall’esperienza della precedente legislatura: “Avevamo già chiesto – ha detto la consigliera – di ripensare a quello che deve fare CambiaMo perché forse ridursi a gestire immobili con criticità non è il suo ruolo. Per salvaguardare il suo ruolo, occorre fare attenzione a evitare che si accumulino anni di perdite, per non rischiare di arrivare a una dismissione come per Modena Fiere. Ma se CambiaMo continua a sperperare soldi sull’Rnord, non riuscirà a fare il resto, che è più importante”.
Anche Maria Grazia Modena (Modena per Modena) si è soffermata sul complesso RNord definito struttura “sporca e spregevole che crea preoccupazione nelle zone limitrofe: impegnare risorse per ristrutturarlo vuol dire buttare via denaro pubblico”. La consigliera si è anche focalizzata sugli obiettivi di Seta “che dovrebbe concorrere a limitare l’uso di macchine, alleggerendo così il traffico: questa è la via che bisogna percorrere”.
Andrea Mazzi (Modena in ascolto) ha definito “inquietante” la situazione di CambiaMo: “L’azienda si trova in una posizione economicamente delicata che, in realtà, visti i contributi pubblici, non dovrebbe occupare: è una situazione che va monitorata”. Il consigliere è inoltre intervenuto anche su Seta “su cui il Comune non ha possibilità di assumere decisioni finanziarie e strategiche: si è deciso di cedere il controllo ad altri enti che, come visto in altre occasioni, non hanno al primo posto l’interesse dei modenesi”.
Per Giovanni Bertoldi (Lega Modena) il tema delle partecipate è soprattutto “politico”: “Nel tempo, la partecipazione del Comune di Modena in queste società sta diventando sempre più ininfluente, anche a causa di pressioni di enti esterni come la città di Bologna”. Per il consigliere, pertanto, compito del Consiglio comunale è di “difendere la modenesità e le filiere produttive del territorio, recuperando un ruolo di incisività che appartiene alle nostre politiche pubbliche e sociali”.
Per il Pd, Alberto Bignardi ha sottolineato che l’RNord “dovrebbe essere ulteriormente potenziato con nuove risorse: “Oggi l’edificio è nettamente migliorato rispetto al passato e occorre perseverare in questo processo invece che ritirarsi. Intervenendo su Seta, il consigliere ha argomentato che “il compito del servizio di trasporto pubblico è garantire inclusione sociale e accessibilità, tutelando anche l’ambiente: per raggiungere questo obiettivo, migliorando il servizio, occorre investire ulteriori risorse”. Luca Barbari ha sottolineato il lavoro “straordinario” svolto da CambiaMo, “strumento con cui il Comune gestisce importanti risorse arrivate dal Pnrr per realizzare interventi come le palazzine di via Canaletto da destinare alle Forze dell’ordine, dando così anche risposta a una precisa richiesta abitativa”. Per Fabio Poggi occorre inquadrare il contributo di CambiaMo “anche in una strategia di rigenerazione più ampia della città, valorizzata dal Comune, che non riguarda solo l’RNord”. Per il consigliere, forme “temporanee e funzionali” di indebitamento devono essere contestualizzate nell’ambito di importanti volumi di investimenti e interventi. Riferendosi invece a ForModena Poggi ha sottolineato che i corsi offerti “sono una risposta al mondo economico, imprenditoriale e sociale”. Intervenendo su Seta, il consigliere ha precisato che il controllo del Comune riguarda la società, “ma per controllare le politiche del trasporto pubblico locale lo strumento che abbiamo è Amo, su cui occorre rafforzare il nostro impegno”. Per Poggi, infine, una questione centrale è “capire se Seta sarà in grado di partecipare alla futura gara di gestione del servizio”.
Per Giovanni Silingardi (Movimento 5 stelle) “il controllo dell’ente locale di queste società è un bene per la comunità ed è su questo che siamo chiamati oggi a esprimerci: ci sono o no le condizioni per mantenere la partecipazione del Comune? Secondo la relazione sì”. Per il consigliere, infatti, “i dati delle società restituiscono una coerenza rispetto alle finalità istituzionali”. Soffermandosi su CambiaMo, Silingardi ha poi evidenziato che “è proprio la tipologia di società a determinare l’alternanza di perdite e utili, in relazione anche alla lunga durata degli interventi”. Infine, su Seta: “Il tema della holding è centrale e il Consiglio comunale dovrà occuparsene, ma non è il tema di oggi”.
Per Martino Abrate (Alleanza verdi sinistra) le società partecipate “svolgono un servizio di utilità generale, come dimostra la valutazione fatta. L’obiettivo delle partecipate – ha aggiunto – è portare un valore aggiunto alla collettività”. Soffermandosi su CambiaMo, il consigliere ha osservato che “gli investimenti in rigenerazione sono stati un fattore importante” e sul trasporto pubblico ha detto che “se vogliamo un servizio migliore dobbiamo aumentare il nostro impegno, non ridurlo”.
Dopo aver affermato che “una delle condizioni peggiori che il sistema istituzionale ha introdotto è l’interessamento diretto all’economia attraverso soggetti come le partecipate”, Paolo Ballestrazzi (Pri-Azione-Sl) ha dichiarato che “fa bene il legislatore a dire che, quando non ci sono i presupposti di convenienza e utilità economica, deve essere il soggetto pubblico a gestire, una volta organizzata la programmazione e la proposta politica. Ma abbiamo avuto aggregazioni che si sono rivelate un totale fallimento sia nel pubblico che nel privato perché si è interrotto il meccanismo virtuoso di una presenza diretta del pubblico. Credo, quindi, che sul tema delle partecipate sia necessaria una riflessione in questa legislatura”.
Chiudendo il dibattito, l’assessore Zanca si è soffermato, in particolare, su Cambiamo (“sia società di trasformazione che società appaltante”) i cui debiti, derivanti dai cantieri in corso, “vengono man mano assorbiti dai piani finanziari”. Intervenendo invece su Seta, l’assessore ha sottolineato che “è stato chiesto un piano di rilancio che andremo a verificare”. Infine, Zanca ha sottolineato l’importanza di aprire un confronto sulla convenienza o meno dell’ingresso di Seta nella holding regionale.
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